martedì 13 dicembre 2022

IL RAGAZZO CHE LEGGEVA VERNE di Almudena Grandes

Questo è il secondo volume degli Episodi di una guerra interminabile.
In questo volume, che è storicamente ambientato un paio di anni dopo rispetto alla invasione della Val d'Aran (teatro del primo volume Ines e l'allegria), Almudena Grandes ci porta nella Spagna del Sud e, per la precisione, a Fuensanta de Martos, un paesino della Sierra Sur, in Andalusia.
Qui Nino, voce narrante di tutto il romanzo, ragazzino figlio di una guardia civile che vive nella caserma del paese insieme a tutta la sua famiglia e a tutte le altre guardie, vive la guerra civile da vicino: i guerriglieri, infatti, asserragliati sulla Sierra, combattono per la resistenza, mentre i soldati della guardia civile tentano di stanarli.
E di notte, in caserma, Nino e la sorella sentono, attraverso le pareti sottili, le urla dei torturati, gli spari delle esecuzioni, i pianti delle vedove e delle compagne dei comunisti che vengono interrogate, vessate, violentate, fisicamente e psicologicamente.
Ma la vita, fuori, va avanti, e Nino, giovane ragazzo, se ne va al fiume con Pepe il Portoghese, giovane uomo che vive in un mulino abbandonato fuori dal paese: l'amicizia con Pepe è molto importante per Nino e si rivelerà la spina dorsale di questa storia e di questo romanzo.

Mentre passa il pomeriggio a pescare sulle rive del fiume insieme a Pepe, Nino giurerà a se stesso che non sarà mai una Guardia Civil come suo padre. Complice la sua statura ridotta, che induce la famiglia a pensare che non potrà mai seguire le orme del padre (servono uomini nella Guardia Civile, non nanetti), Nino inizia a prendere lezioni di dattilografia al Cortijo de Las Rubias, dove una famiglia di donne per lo più vedove e orfane, resiste al confine tra la montagna e la pianura. Mentre scopre un nuovo mondo grazie ai romanzi di avventure di Verne, Nino capisce una verità che nessuno aveva voluto dirgli. Su quei monti, che lui percorre in lungo e in largo e conosce alla perfezione, si sta combattendo una guerra vera: da una parte ci sono i rossi (Cencerro e gli altri) e, dall'altra, c'è la guardia Civile.
E così, tra infiltrati, episodi di guerriglia, mezze verità, passato che torna a galla e che assolve anche i cattivi (perché, in fondo, in Spagna, in quegli anni, nessuno è cattivo davvero, nessuno è schierato davvero: si è tutti vittime), belle letture, amori, coraggio e tanto altro, passa anche l'estate del 1947 che segna il passaggio di Nino alla vita adulta.

Anche se, all'inizio, ho un po' faticato a calarmi nella storia, a causa dei tanti nomi e tanti personaggi introdotti da Almudena Grandes in questo romanzo, ognuno con la sua storia e i suoi aneddoti, ad un certo punto la storia è decollata, come tutti i libri della Grandes.
Grazie alla sua scrittura così magnetica che, anche se parecchio ricercata, non risulta per niente pesante, anzi si legge in volata, la storia di Nino diventa, a un tempo, politica e sentimento, saggio e racconto.
Ho amato Nino sin dal primo istante e credo azzeccatissima la scelta di questa voce narrante: la resistenza e la guerra civile viste dal punto di vista di un bambino quasi uomo. Un modo, forse, per alleggerire un po' la pesantezza e il cupore di quegli anni orribili e difficili. 
Ho sorriso quando Nino mi ha condotto per mano al podere delle Bionde: ancora una volta le donne che, da dietro le quinte, danno vita alla Storia. Mi piace molto come Almudena Grandes ci descrive il ruolo delle donne nella resistenza: ci racconta della vita di tutti i giorni, non delle grandi azioni eroiche, degli eventi eccezionali, dei giorni di gloria e di sconfitta (quelli sono per gli uomini) ma della quotidianità, di una lotta fatta di ciambelle, letture, panni stesi, figli e pazienza, e tanta tanta costanza.
Ancora una volta il talento di questa autrice mi lascia senza fiato: è un libro, questo, che accarezza con grazia, perché, nonostante la sua durezza e le atrocità che racconta, lo fa con tatto, magia, poesia, garbo e con grande, grande carattere.

...perché la Spagna è diventata un paese di assassini e di assassinati, un paese in cui si arresta la gente per capriccio, e quando si è arrestata la si tortura, e poi magari la si uccide o magari no, a seconda di chi comanda al momento sul posto...


Titolo: Il ragazzo che leggeva Verne
Titolo originale: El lector de Julio Verne
Autore: Almudena Grandes 
Anno di prima pubblicazione: 2012
Casa editrice: Guanda

Voto
9.5/10

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