domenica 1 gennaio 2023

RITI DI MORTE di Alicia Gimenez-Bartlett

Questo è il primo volume della serie dell'ispettrice Petra Delicado, ex avvocatessa di successo, votata per vocazione alle indagini poliziesche, risolve a quattro mani, in questo romanzo, col suo vice Fermin Garzon, il suo primo caso di omicidio.
Ma partiamo dal principio: Petra è una donna decisa, caratteriale, senza peli sulla lingua, con alle spalle ben due divorzi e i due ex mariti non potrebbero essere più diversi. 
Hugo, il primo marito, conosciuto sui banchi universitari, non ha mai accettato la sua scelta di abbandonare la brillante professione di avvocatessa per entrare in polizia, dove Petra viene impiegata, inizialmente, come organizzatrice di archivio. 

Pepe, il secondo marito, possiede un bar con il suo socio Hamed e pare non aver superato del tutto il divorzio con Petra. Ogni tre per due, infatti, con una scusa, si presenta nel nuovo appartamento di Petra oppure la chiama chiedendole di vedersi, anche negli orari più improbabili.
E così, la Bartlett usa questo primo volume della serie per introdurci un personaggio, quello di Petra, con tutto il suo bagaglio di vita, i suoi pensieri, il suo passato, le sue esperienze.
E lo stesso fa con il vice Garzon, attempato, vedovo, massiccio: l'alter ego di Petra. Uno di quei poliziotti con esperienza che è stato relegato, nel tempo, ad occuparsi di cose marginali. Un tipo apparentemente misogino, un po' terra terra, forse troppo concreto ma che, nel corso del libro, rivela il suo vero essere, la sua storia e anche le sue insofferenze, le sue mancanze sentimentali.
Un'accoppiata che, dal punto di vista umano e letterario, è sicuramente vincente e molto molto intrigante.
I dialoghi tra i due, infatti, sono avvincenti: entrambi senza peli sulla lingua, inizialmente si scontrano per poi diventare, pian piano, amici, confidenti e il completamento l'uno dell'altra.
Ma parliamo un po' di questo poliziesco (senza spoilerare): sembra il caso quello banale, da assegnare a due sfigatelli (Petra e Garzon, appunto) perché quelli bravi sono già impegnati in altro. Sono 3 le vittime di stupro in successione: tutte 3 ragazze giovani, di estrazione sociale medio-bassa, magre, segaligne, un po' insiegnificanti. Tutte 3 marchiate dal loro stupratore sul braccio. È questo il filo conduttore di tutta l'indagine...
Sembra un caso banale, appunto, ma gli stupri vengono seguiti a ruota da morti ammazzati in modo violento, altri stupri, ecc...una ruota senza fine che scatena moltissimo l'interesse mediatico. 
E così, il caso "sfigato" si trasforma nel caso più chiacchierato del momento, mettendo Petra e il suo vice sotto la luce dei riflettori.
Per una volta avevo intuito, in tempi non sospetti, il colpevole, ma non perché la soluzione del caso sia banale, anzi... è brava l'autrice a fare cambiare idea al lettore, confondendolo, mischiando le carte ed introducendo, di volta in volta, elementi rivelatori e che, allo stesso tempo, confondono le idee, rimandando fino alla fine la soluzione del caso e il movente.
Pur non essendo una lettrice onnivora di gialli e di polizieschi ammetto di essermi affezionata molto all'ispettrice Delicado e al suo vice, che mi sono giunti come due personaggi assolutamente vividi e ben costruiti. Non a caso l'autrice ha costruito su di loro la sua fama e la sua fortuna.
Riconosco il talento della scrittrice, che tanto mi avevano decantato, e continuerò, sicuramente a leggere i suoi gialli, per capire anche, e soprattutto, quale sarà l'evoluzione professionale e umana di questi due bellissimi personaggi.


Titolo: Riti di morte
Titolo originale: Ritos de muerte
Autore: Alicia Gimenez-Bartlett 
Anno di prima pubblicazione: 2002
Casa editrice: Sellerio

Voto
8.5/10

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