Salvo, 11 anni, vive a Trento con gli zii che si sono trasferiti lì da Bari.
Salvo è orfano di mamma mentre il padre è, da anni, in prigione.
Si è ricostruito una vita lontano dall'uomo che gliel'ha distrutta (il padre, appunto) e che, magicamente, un giorno ricompare con un documento del tribunale: Salvo può passare quattro giorni con il padre che lo condurrà in un viaggio in auto da Trento a Bari.
Un viaggio che cambierà tutto e che gli ruberà, di nuovo, il padre, appena ritrovato.
È un criminale il padre di Salvo, non è un uomo pulito e il viaggio verso Bari si rivela come l'ennesima bugia: un bambino è molto meglio di una pistola! Questo è ciò che Vincenzo, il padre di Salvo, dice sottovoce al camionista sospetto che fa da fattorino della droga che Vincenzo e Salvo dovranno consegnare a Bari. Un bambino tiene lontane le pattuglie della polizia, da apparenza di pulito, di legale...
Quando Salvo capisce l'antifona è, inizialmente, spaventato, vorrebbe scappare e tornare nell'abbraccio sicuro della zia. Poi, invece, entra in qualche modo in sintonia con il padre e vive questo lungo viaggio come un'avventura e una riscoperta di un sentimento figliale ormai dimenticato.