mercoledì 30 novembre 2022

IL LADRO DI GIORNI di Guido Lombardi


Salvo, 11 anni, vive a Trento con gli zii che si sono trasferiti lì da Bari.
Salvo è orfano di mamma mentre il padre è, da anni, in prigione.
Si è ricostruito una vita lontano dall'uomo che gliel'ha distrutta (il padre, appunto) e che, magicamente, un giorno ricompare con un documento del tribunale: Salvo può passare quattro giorni con il padre che lo condurrà in un viaggio in auto da Trento a Bari. 
Un viaggio che cambierà tutto e che gli ruberà, di nuovo, il padre, appena ritrovato.
È un criminale il padre di Salvo, non è un uomo pulito e il viaggio verso Bari si rivela come l'ennesima bugia: un bambino è molto meglio di una pistola! Questo è ciò che Vincenzo, il padre di Salvo, dice sottovoce al camionista sospetto che fa da fattorino della droga che Vincenzo e Salvo dovranno consegnare a Bari. Un bambino tiene lontane le pattuglie della polizia, da apparenza di pulito, di legale...
Quando Salvo capisce l'antifona è, inizialmente, spaventato, vorrebbe scappare e tornare nell'abbraccio sicuro della zia. Poi, invece, entra in qualche modo in sintonia con il padre e vive questo lungo viaggio come un'avventura e una riscoperta di un sentimento figliale ormai dimenticato.

CARNE MIA di Roberto Alajmo


È cosa nota che Roberto Alajmo, scrittore siciliano molto prolifico e dalla bella, incisiva e affondante penna, ci parli di sangue, non tanto nel senso del delitto, dell'omicidio, dell'assassinio (che è presente in alcune delle opere, come anche in questa) quanto del sangue come discendenza, come famiglia, come DNA.
La famiglia Montana vive alle periferie di Palermo e possiede un banchetto di frutta e verdura. La mamma, Carmela (per tutti Mela) aiuta il marito che, misteriosamente, ad un certo punto, scompare nel nulla ma, soprattutto, fa del suo meglio per crescere i due figli, Franco ed Enzo che, alla scomparsa del padre, prendono due binari completamente opposti: Franco si sostituisce al capo famiglia, prendendo in mano l'attività del padre e dedicandovisi anima e corpo. Enzo, invece, si mette a gozzovigliare, non finisce una cosa che è una, non aiuta. Insomma è uno sbandato. Quando conosce Ivana, che diventerà sua moglie e moglie di suo figlio, Calogero, la situazione degenera: i due rubano i soldi guadagnati faticosamente da Franco e Mela, si drogano, si comportano come due sconsiderati nei confronti del neonato, si danno ai furti e agli atti illeciti...

SETTE GIORNI PERFETTI di Rosie Walsh

Quando si dice che le aspettative iniziali su un libro ne cambiano completamente l'opinione... è proprio ciò che è successo a me con questo romanzo.
Sapevo di partire da un genere (il Romance) che non è esattamente nelle mie corde, anzi, diciamocelo pure, mi innervosisce, mi irrita perciò ero pronta a buttare il libro dalla finestra dopo poche pagine, invece, oltre che averlo finito, sono riuscita a tenere una velocità di crociera abbastanza elevata e l'ho trovato persino piacevole.
Nonostante alcune situazioni e scelte narrative siano, dal mio punto di vista, eccessive e troppo poco realistiche, alla fine la sua funzione l'ha fatta: mi ha fatto passare un paio di giorni di malattia con leggerezza.
Sarah e Eddie si incontrano, per caso, in un pomeriggio estivo, alla fermata del bus. Siamo nella campagna inglese e Eddie sta chiacchierando con una pecora (??? su questo evito commenti) e Sarah rimane affascinata da questo giovane uomo, bello e scolpito, simpatico e accattivante.
Si piacciono da morire e passano insieme una settimana magica. Eddie, al termine di questo idillio d'amore, parte per la Spagna promettendo a Sarah amore eterno, salvo, poi, sparire nel nulla.
La prima parte del libro (una buona metà) la passiamo alle prese con Sarah, completa impazzita e fuori di sé, alla perenne ricerca di Eddie, al telefono, su Facebook, e in qualsiasi posto le venga in mente. È parecchio stalker, Sarah, che non ha il minimo dubbio sulle buone intenzioni di Eddie: è convinta che, qualcosa di brutto, gli sia, per forza, successo.

I GIORNI DELL'ARCOBALENO di Antonio Skarmeta


Tanti anni fa ebbi la fortuna di leggere il bellissimo romanzo di questo autore cileno "Il postino di Neruda" da cui è tratto il film con la Cucinotta e Troisi e lo amai molto.
Avevo, quindi, il desiderio di ricimentarmi con la scrittura di questo autore fortemente politicizzato e così tipicamente sudamericano nel suo approccio alla letteratura e alla vita.
Questo suo nuovo romanzo (edito nel 2012 da Einaudi) ci racconta del referendum cileno del 1988, “il referendum più folle della storia dell’umanità”.

Quindici anni dopo il colpo di stato dell’11 settembre 1973, con il quale fu rovesciato il governo cileno di Allende ad opera della giunta militare, il generale Pinochet decide di indire un referendum per dare un tocco democratico alla propria dittatura, per legittimarsi agli occhi del mondo, concedendo all’opposizione, pochi giorni prima del voto, la possibilità di svolgere una campagna elettorale in favore del No alla quale veniva riservato un quarto d’ora al giorno di trasmissione all’interno di una pubblica informazione oramai completamente monopolizzata dalla dittatura.
Skarmeta ci racconta, romanzandola, questa vicenda storica, utilizzando due personaggi: Nico Santos e Bettini.

GLI ANNI DEL NOSTRO INCANTO di Giuseppe Lupo


Non avevo mai letto nulla di questo autore Italiano di cui ho sempre sentito parlare benissimo e che mi ha sempre attirato, finché sono incappata in questo suo Gli anni del nostro incanto, che mi ha attirato, inizialmente, per due cose: il titolo, molto evocativo e la copertina, altrettanto evocativa.

Una vespa che trasporta una famiglia con una Milano vintage sullo sfondo.

Proprio questa foto è cruciale nel romanzo: è la foto che ha al centro la famiglia della voce narrante di questo romanzo, Vittoria.

Il padre di Vittoria, Louis, la mamma Regina, una parrucchiera originaria di Torri del Benaco e il fratello, Indiano, insieme a Vittoria, appunto, stanno andando al Bar Motta, in centro a Milano, per festeggiare il decimo anniversario di matrimonio.

LA CASA DEL CARRUBO di Barbara Bellomo

La casa del Carrubo è un romanzo che non si può propriamente definire storico: l'autrice, infatti, ci racconta dell'invasione della Sicilia da parte degli Alleati, inserendo personaggi storici e avvenimenti realmente accaduti (come l'operazione Eureka) romanzandoli con grande fantasia.
Ed è forse questo il bello di questo romanzo, l'alternarsi tra il romanzo vero, i fatti di fantasia con nessun legame con la verità storica, e gli episodi storici super romanzati che si inseriscono di capitolo in capitolo e che rendono la narrazione molto avvincente.
La storia delle due famiglie protagoniste di questo romanzo si intreccia indissolubilmente in un concatenarsi di eventi e in una cascata di colpi di scena e suspance.

martedì 22 novembre 2022

UNA PICCOLA PACE di Mattia Signorini



Sinossi
Nel 1933, poco dopo l’ascesa al potere di Hitler, un padre si mette in viaggio con il figlio, spinto dal desiderio di tornare nei luoghi delle Fiandre che hanno segnato la sua vita. Solo una volta giunto a Ypres, l’ex soldato tedesco è in grado di ripercorrere una storia che, nonostante l’atrocità della guerra, somiglia a una favola a cui bisogna semplicemente affidarsi. Al centro c’è la figura del fuciliere inglese William Turner, orfano di madre, che si è arruolato a inizio dicembre del 1914 con la convinzione che il suo servizio volontario abbia lo scopo di salvare vite, contribuendo a far cessare il conflitto entro poche settimane. La realtà riduce queste illusioni a brandelli, ma, pur stanco di combattere, William Turner si ostina a tenere fede al suo proposito. Sorretto da un coraggio del tutto diverso dall’eroismo, trova al fronte l’amicizia e incontra persino l’amore. Un romanzo potente e commovente, ispirato alla storia vera di due ragazzi che da soli hanno fermato la guerra. Due soldati semplici che su fronti opposti diedero vita alla Tregua di Natale del 1914 fra le truppe inglesi e quelle tedesche, durante la quale i soldati lasciarono le trincee nemiche per festeggiare insieme nella terra di nessuno, riconoscendo gli uni agli altri la comune umanità. Una piccola pace dentro l’orrore della Grande Guerra. Con l’empatia e la delicatezza di chi ha fiducia nei piccoli uomini capaci di grandi gesti, Mattia Signorini ci consegna una narrazione antica come una fiaba, quasi fuori dal tempo, eppure, proprio oggi, sorprendentemente attuale.