venerdì 31 agosto 2018

#2 - LIBRI PASSATEMPO - TRAM 83 di Fiston Mwanza Mujila

Il Tram 83 è il giardino delle delizie e l’allucinato epicentro della“Città-Paese”, capitale di un imprecisato ma riconoscibile stato africano: prostitute di ogni età, musicisti scalcagnati, turisti a scopo di lucro, minatori alcolizzati e faccendieri carichi di soldi sporchi, stranieri in cerca di fortuna e locali in cerca di un diversivo alla miseria si incrociano e rimescolano nel bar a luci rosse piú fornito – di bevande, divertimento e carne di cane – della città. È la frontiera africana, niente regole e l’imperativo categorico della sopravvivenza per tutti. Requiem, infaticabile maestro di traffici, e Lucien, scrittore spiantato e idealista in arrivo dall’Entroterra, si rivedono dopo molti anni. Coinvolto negli affari loschi di Requiem, Lucien incontra un eccentrico editore e si avventura in un’ impresa letteraria dagli esiti dubbi, in mezzo al carnevale esplosivo e disperato del Tram 83, dove le smanie e i gesti sono sfrenati come la corsa all’oro che ha messo a soqquadro il paese, e il vuoto è dietro l’angolo: “Questo è il Nuovo Mondo, ognuno per sé e la merda per tutti Tram 83 è una rapsodia. La sua frenesia e il suo ritmo hanno la dismisura delle guerre africane”.

IL GIORNO DEI COLOMBI di Louise Erdrich

L’ambiente è quello descritto così bene da Louise Erdrich ne "La casa tonda" (che non ho letto, peccato a cui rimedierò prossimamente) e nei suoi romanzi precedenti: le riserve indiane degli stati settentrionali americani, quelli al confine con il Canada, in questo caso il North Dakota. Qui il romanzo si apre, all’inizio del Novecento, con la breve descrizione di una strage. Qualcuno ha sterminato una famiglia, lasciando viva, aggrappata alle sbarre del lettino, solo una bambina. Questo delitto – mai risolto nel corso degli anni – sarà soltanto la prima di una lunga serie di vicende, drammatiche e comiche in giusta proporzione, che ci verranno raccontate di volta in volta da Evelina Harp, controfigura dell’autrice tra infanzia e adolescenza; da suo nonno, il vecchissimo Mooshum, grande affabulatore di aneddoti e tall stories nella tradizione pellerossa; e dal giudice Antone Bazil Coutts, un sanguemisto che dopo aver diretto per anni un cimitero occupa lo scranno di magistrato delegato a dirimere piccole controversie secondo le leggi tribali in vigore.

giovedì 30 agosto 2018

L'AMANTE DI CALCUTTA di Sujata Massey

La giovane protagonista di questo romanzo ha più di uno nome. All'età di sette anni, prima che un monsone devastasse il Bengala meridionale separandola dalla famiglia, la madre e le sue sorelline gemelle la chiamavano Didi, ma per tutti, al villaggio, era soltanto Pom ("un colpo su un tamburo, la pioggia che batte su un tetto di lamiera").
Compiuti i dieci anni, dopo essere stata raccolta malconcia dal ciglio di una strada insieme al suo bufalo, scampata alla devastazione dello Tsunami, viene rimessa in sesto dal Dott. Andrews ed entra a servizio nella scuola inglese di Miss Jamison. Qui Pom è costretta a cambiare il suo nome in Sarah, più adatto ad una donna: la piccola orfana, nella scuola, si occupa delle faccende domestiche ma, spinta dalla sua grande intelligenza e curiosità, riesce ad imparare l'inglese da autodidatta. 
Si dedica con passione alla lettura e allo studio della lingua, col sogno di poter diventare insegnante.
Dopo alcuni anni è costretta a scappare dalla scuola, a causa di uno scandalo che la coinvolge, e si ritrova a Kharagpur, da sola, indifesa, obbligata a lavorare in un bordello locale.
Dopo altre fughe ed imprevedibili colpi di scena il caso conduce la protagonista a Calcutta dove incontra un affascinante funzionario inglese che le offre di lavorare come bibliotecaria nella sua biblioteca personale.
Con il suo nuovo nome, Kamala, la protagonista va incontro ad un futuro che spera radioso: sarà la sua rivincita sulla vita e sul mondo?


GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA (LA SAGA DEI CAZALET) di Elizabeth Jane Howard

I Cazalet sono una grande famiglia inglese degli anni '30 formata dai capostipiti, William Cazalet, che ha fondato un’imponente azienda di legnami e la moglie Kitty, per tutti “la duchessa", dai tre figli maschi, Hugh, Edward e Rupert e dalle rispettive mogli, e dalla figlia nubile Rachel, più tutta un piccolo esercito di nipoti di tutte le età.
La saga famigliare viene raccontata a partire dalla seconda metà degli anni ’30, periodo in cui la minaccia della Seconda Guerra Mondiale si sta facendo sempre più concreta e pressante.
Hugh è il figlio maggiore ed è tornato dalla prima guerra mondiale ferito, senza una mano e con schegge di proiettile in testa. Ama follemente la moglie Sybil e i tre figli, soprattutto la primogenita Polly. Teme l’arrivo di un conflitto e non sa come tenere a bada questa sua paura.
Edward è il secondogenito, ed è sempre stato quello più sicuro di sé, più spavaldo. Anche lui ha fatto la guerra, tornandosene a casa però senza un graffio. È sposato con Viola, anche se forse non si amano poi così tanto, e ha amanti sparse per tutta Londra.
Per ultimo c’è Rupert, l’unico a non lavorare nell'azienda di famiglia per inseguire il suo sogno di diventare pittore. E’ sposato in seconde nozze con Zoë, una donna che sfrutta la sua bellezza per ottenere tutto quelle che vuole. Ha due figli, la piccola e solitaria Clary e il malaticcio Neville.
E infine Rachel, la figlia nubile, che si prende cura dei genitori e di tutti, dimenticandosi forse un po’ troppo di se stessa.
Quando lo spettro della guerra si fa ancora più vicino tutti i fratelli con le rispettive famiglie si ritrovano in campagna, nell’enorme casa di William Cazalet e Kitty, dove trascorrono le vacanze estive tutti gli anni, ritenuta più sicura di Londra nel caso arrivassero le bombe.
Qui i personaggi si muovono, interagiscono tra di loro, crescono e affrontano i loro rapporti e i loro cambiamenti. Vengono fuori le paure e le fragilità dei più piccoli, ma anche le debolezze e le insicurezze dei più grandi. Si parla di amori, tradimenti, affari e tanto altro.

domenica 19 agosto 2018

IL PESO DELLA FARFALLA di Erri de Luca

L'ho scovato in una vecchia credenza, tutto impolverato e abbandonato. Mi guardava e l'ho preso.
Avevo tutt'altre letture per la testa ma mi ha chiamata, attratta, rincorsa e sedotta.

Così l'ho letto.
Ignara.

Una farfalla bianca sta sul corno del re dei camosci, un fucile sta a tracolla del vecchio cacciatore di montagna. Li attende un duello differito negli anni. Più che la loro sorte, qui si decide la verità di due esistenze opposte.
Non avevo mai letto nulla di Erri De Luca.
E ora me ne rammarico.
Non è stata una lettura facile, lo ammetto, non una di quelle scorrevoli che si legge d'un fiato. Ho dovuto fermarmi diverse volte a riflettere, tornare indietro, rileggere con attenzione, trovare il significato recondito nelle frasi, leggere tra le righe.
Ci vuole una grande attenzione per leggere questo libretto di 70 paginette. Poche ma così intense, così vive. Le parole escono dalla pagina e ti prendono a pugni in faccia.