Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c’è un nemico che lo atterrisce: il bianco.
Il bianco è l’assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
Recensione
Lo so, lo so, lo avrete letto già tutti ed ero io quella
poco aggiornata.
Da qualche mese leggo su un Kindle (regalo speciale da
persona speciale) e questo libro stava li, nella prima pagina tra le novità del
mio Kindle. Fuori pioveva a dirotto e non accennava a smettere e io volevo
leggere qualcosa di scorrevole.
Quindi mi sono lanciata in questa lettura che ho trovato
semplice, e che mi ha cullata, senza chiedermi troppe attenzioni ma senza nemmeno
sembrarmi scontata. Un bel romanzo di formazione alla portata di tutti,
semplice nello sviluppo della storia, con pochi incroci di personaggi, lineare,
pulito e un po’ sognante.
Se avete troppe cose in testa e un po'di rimescolamento dentro potrebbe essere la lettura giusta.
È la storia di un amore adolescenziale, ma un po' più profonda, poiché sullo sfondo c'è l'infame spettro della malattia: Beatrice è malata, e Leo dovrà fare i conti con una triste realtà.
Per poi trovare in Silvia un porto sicuro.
Un romanzo dolce-amaro quindi, che non vi richiederà troppo sforzo, né attenzione o cura nella lettura ma solo abbandono e una certa dose di "leggerezza".
Se ,come me, state attraversando un periodo buio per la lettura (comincio mille cose e non ne porto a termine nemmeno una, non mi ricordo il punto del romanzo a cui sono arrivata in precendenza: stanchezza mentale? Cambiamento?) questo potrebbe essere il romanzo giusto disincagliarvi...
Se avete troppe cose in testa e un po'di rimescolamento dentro potrebbe essere la lettura giusta.
È la storia di un amore adolescenziale, ma un po' più profonda, poiché sullo sfondo c'è l'infame spettro della malattia: Beatrice è malata, e Leo dovrà fare i conti con una triste realtà.
Per poi trovare in Silvia un porto sicuro.
Un romanzo dolce-amaro quindi, che non vi richiederà troppo sforzo, né attenzione o cura nella lettura ma solo abbandono e una certa dose di "leggerezza".
Se ,come me, state attraversando un periodo buio per la lettura (comincio mille cose e non ne porto a termine nemmeno una, non mi ricordo il punto del romanzo a cui sono arrivata in precendenza: stanchezza mentale? Cambiamento?) questo potrebbe essere il romanzo giusto disincagliarvi...
Titolo originale: Bianca come il latte rossa come il sangue
Autore: Alessandro d'Avenia
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2010
Autore: Alessandro d'Avenia
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2010
Voto
8/10
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