sabato 28 gennaio 2023

PICCOLA OSTERIA SENZA PAROLE di Massimo Cuomo

A Scovazze, un paese tra il Veneto e il Friuli, la televisione dell'osteria del paese è sintonizzata sui mondiali di calcio del 1994 che si giocano negli Stati Uniti.
L'estate è calda e il profumo di sterco è forte: viene dalla Taurizoo, azienda agricola specializzata nell'allevamento dei tori da monta.
Peccato che una misteriosa epidemia abbia reso sterili tutti i tori ormai buoni solo per il macello. Non è ben chiaro agli esperti come, la sterilità, abbia causato l'aumento esponenziale della produzione di sterco ma tant'è...a Scovazze ormai l'odore di merda (come la chiama senza giri di parole Massimo Cuomo) non sconvolge più nessuno.
Eccetto Tempesta, il terrone sbarcato a Scovazze in un assolato giorno di Giugno, recuperato dal fosso in cui è finito con la sua vecchia Ritmo grazie al traino del trattore di Carnera, che si mescola a questa comunità di Veneti coloriti nella parlata (ma quale Veneto non lo è???) e si stabilisce in un cubo di cemento che fa capolino in un campo di granoturco.
Ma questo misterioso personaggio (equiparato ad un marziano, agli occhi degli abitanti di Scovazze) cosa ci fa qui in mezzo alla pianura Veneta? 

C'è un occhio super partes, che è la voce narrante di questo romanzo che, seduto comodamente ad uno dei tavoli del Punto Gilda, l'osteria di Scovazze, osserva e mette tutto per iscritto, regalandoci un caleidoscopio di personaggi uno più caratteristico e spassoso dell'altro.
C'è la Gilda, la proprietaria dell'osteria, pettoruta e vedova e, proprio per questo, ambita preda dei maschi del paese.
E c'è Malattia, lavoratore incallito e senza vergogna che, la Gilda, se la vuole conquistare grazie anche ai famosi consigli del Maestro d'amore, l'Avvocato (che non è avvocato, è solo uno che aggiusta tutto), il Paneghel, l'unico che ha l'ardire di rivolgere la parola al Terone, lo straniero sbarcato a bordo di una Ritmo.
Al centro di tutto c'è l'osteria, teatro della vita sociale del paese, degli scambi di battute e opinioni tra i suoi avventori e, soprattutto, luogo di ritrovo dove tutti si vedono, chiusi in sé stessi, il mondiale del 94, quello dove l'Italia di Sacchi sta faticando, quella dei due Baggio che salvano tutto, quella che fa soffrire e, soprattutto (in Veneto), bestemmiare.
I quattro fratelli Sorgon sono degli specialisti della bestemmia (che, in Veneto, è praticamente un intercalare). Sono degli affezionati della briscola (essere in quattro li facilita parecchio) e quando, insieme a Tempesta, sbarca a Scovazze il Paroliere, la loro quotidianità viene sconvolta: giocarsi i boeri al Paroliere diventa il loro passatempo preferito. Hanno aggiunto una variante: valgono le parole in dialetto veneto, ma tant'è...
Tempesta è troppo impegnato a cercare un campanile ritratto in una vecchia fotografia per preoccuparsi di che fine ha fatto il suo Paroliere... chissà se la ricerca, grazie all'aiuto dell'Avvocato, porterà a qualcosa...

C'è un mondo, qui dentro, quello di Scovazze e della pianura Veneta, quello di un Nord Italia tanto tanto caratteristico, ruspante e unico.
La scrittura di Massimo Cuomo è così fluida e diretta che è capace di catapultarti dritto dritto all'osteria della Gilda facendoti sbellicare per certi episodi e scambi di battute (per lo più in dialetto veneto, cosa che cotribuisce, ancor di più, a calare il lettore nella parte).
È un libro che mi è entrato in testa subito, fin dalle prime righe e che mi ha divertito tanto, dall'inizio alla fine: con un filo di romanticismo, tanta tanta ironia, un pizzico di giallo e mistero che ci porta per mano fino alla fine, Massimo Cuomo ha fatto un gran centro.
Mi ha fatto iniziare l'anno col piede giusto, regalandomi qualche ora di spasso totale, catapultandomi in un mondo dal quale, diciamoci la verità, non avrei voluto più uscire.
Tutti i personaggi di questo romanzo sono macchiette perfettamente descritte e caratterizzate, ognuno eccezionale nella sua semplicità e schiettezza. 
E se è vero che, probabilmente, Scovazze non esiste, esiste certamente un qualcosa di molto simile, da qualche parte o, forse, da tante parti. 
E anche questa è l'Italia!


Titolo: Piccola osteria senza parole 
Autore: Massimo Cuomo 
Anno di prima pubblicazione: 2014
Casa editrice: Edizioni E/O

Voto
10/10







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