giovedì 29 aprile 2021

L'ESERCIZIO DEL DISTACCO di Mary B. Tolusso

Sinossi
Questo romanzo ha una storia breve, ma che non lascia mai il lettore. E una volta chiuso, l’eco resta a lungo. Sono in tre: Emma, David e la protagonista. Vivono in un collegio a pochi passi da un confine immerso nei boschi e nel vento. Fuori c’è una Trieste segreta, mai nominata. Lontani dai propri genitori, i ragazzi crescono educati all’ordine e al controllo delle passioni. Il loro è un triangolo elettivo: un’amicizia più facile con l’esuberante Emma, una seducente competizione con David, il ragazzo dal cuore appuntito. I tre si amano con lo slancio incondizionato dell’adolescenza e con il terrore di abbandonarsi all'amore vero. Finché crescono tra le mura protette della scuola la vita scorre disarmante tra lo studio, lo sport e le passeggiate nei viali del parco. Non s’interrogano troppo sul loro futuro, né sul perché la loro educazione sia concepita per fronteggiare destini interminabili. Non immaginano che le loro vite, un tempo così intrecciate, si divideranno. Anni dopo a legarli rimane solo una fotografia e il mistero delle loro esistenze. Della grande amicizia con Emma, dell’amore per David e della passione per Nicolas, il giovane anarchico incontrato oltreconfine, non è rimasto quasi nulla. Eppure non si può fare a meno di inseguire quel tempo perduto, chiedendosi: a cosa erano destinati loro? 

Recensione
Sofia, l'unica voce narrante di questo romanzo, entra nel collegio di una scuola privata che accoglie principalmente i figli di famiglie ricche e abbienti all'inizio della sua adolescenza.
Qui incontra David ed Emma coi quali stringe un rapporto di intesa unico. Del primo Sofia si innamora, per Emma prova affetto, ammirazione e un pizzico di gelosia per il rapporto amoroso che Emma costruisce con David.
La gelosia non impedisce, però, a Sofia di alimentare questa amicizia a tre e di trasformare i due ragazzi nella sua vera famiglia.
La vita di collegio infatti, nello stereotipo di un po' tutti, è una vita triste, lontano dalla famiglia e dagli affetti, una vita asettica, contenuta, piatta. Sofia, invece, ricorderà quegli anni come i più felici e belli della sua vita. Gli anni in cui ha provato il vero amore.
E' con un incipit nostalgico e nebuloso che l'autrice ci introduce a questo bel romanzo, dal quale non si capisce se prevarrà di più la nostalgia o la felicità:

Tutti hanno vissuto ore fatte di una felicità assoluta, alla quale non si dovrebbe sopravvivere. Quando mia madre mi abbandonò davanti al portone del collegio avevo quattordici anni. Prima di rimettere in moto la macchina mi aveva accarezzato i capelli. Sono biondi e troppo lunghi: "Dovresti tagliarli" aveva detto. Io avrei voluto tagliare le sue mani per portarle via con me.

In realtà è questa prima rottura e questo netto distacco dalla sua famiglia e dai suoi affetti che condanna Sofia, per tutta la vita, eccetto, appunto, che per gli anni felici del collegio, ad una vita di solitudine e di perdite.
Sofia, infatti, perde prima David che abbandona il collegio lasciandole un semplice biglietto di addio come saluto, poi Emma che si trasferisce con il marito in Gran Bretagna, poi il marito Matteo e infine Nicolas (il personaggio del romanzo da me più amato, incontrato da Sofia durante le sue fughe notturne dal collegio, amico e amante prima in adolescenza e poi, dopo molti anni, in età adulta).
La vita di Sofia, una volta perso David, è una farsa. David è l'unico che lei abbia mai amato veramente: nonostante la sua vita di donna di cultura con una rispettatissima professione, vita agiata e ricca, la vita fuori dal collegio di Sofia è costantemente segnata da questa enorme mancanza:

Non riuscivo a dimenticare David, del tutto inconsapevole che il matrimonio è solo un modo per unire due solitudini. Io ho avuto un marito. Per il resto ho avuto quello che desideravo: appartamenti spaziosi, una dignitosa libreria, diverse macchine sportive, una bella casa oltreconfine. Ma non ho fatto tutto quello che volevo fare. E' per questo che, in fondo, considero di aver mancato la vita.

Questo è un romanzo intriso di nostalgia, un grande inno all'amicizia, che è capace di affrontare dolcemente temi molto importanti e discussi come quello della morte assistita.
E' un libro scritto davvero bene, coinciso e niente affatto prolisso ma in grado di presentarci i sentimenti con grande limpidezza. Purtroppo un po' privo di speranza: la vita di Sofia, come lei stessa afferma, poiché cadenzata da tante perdite importanti e privata di quella forma di amore vero e assoluto, è una vita mancata.
Nonostante la tristezza velata e celata tra le pagine l'ho trovato passionale, romantico a tratti, molto molto commovente e davvero degno di essere letto.


Titolo: L'esercizio del distacco
Autore: Mary B. Tolusso
Editore: Bollati Boringhieri
Anno di pubblicazione: 2018


Voto

9.0/10



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