martedì 31 gennaio 2023

LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKUE di Durian Sukegawa

 

Sinossi
Sentaro è un uomo di mezza età, ombroso e solitario. Pasticciere senza vocazione, è costretto a lavorare da Doraharu, una piccola bottega di dolciumi nei sobborghi di Tokyo, per ripagare un debito contratto anni prima con il proprietario. Da mattina a sera Sentaro confeziona dorayaki - dolci tipici giapponesi a base di pandispagna e an, una confettura di fagioli azuki - e li serve a una clientela modesta ma fedele, composta principalmente da studentesse chiassose che si ritrovano lì dopo la scuola. Da loro si discosta Wakana, un'adolescente introversa, vittima di un contesto familiare complicato. Il pasticciere infelice lavora solo il minimo indispensabile: appena può abbassa la saracinesca e affoga i suoi dispiaceri nel sakè, contando i giorni che lo separano dal momento in cui salderà il suo debito e riacquisterà la libertà. Finché all'improvviso tutto cambia: sotto il ciliegio in fiore davanti a Doraharu compare un'anziana signora dai capelli bianchi e dalle mani nodose e deformi. La settantaseienne Tokue si offre come aiuto pasticciera a fronte di una paga ridicola. Inizialmente riluttante, Sentaro si convince ad assumerla dopo aver assaggiato la sua confettura an. Sublime. Niente a che vedere con il preparato industriale che ha sempre utilizzato. Nel giro di poco tempo, le vendite raddoppiano e Doraharu vive la stagione più gloriosa che Sentaro ricordi. Ma qual è la ricetta segreta della signora Tokue? Con amorevole perseveranza, l'anziana signora insegna a Sentaro i lenti e minuziosi passaggi grazie ai quali si compie la magià: «Si tratta di osservare bene l'aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci. Significa, per esempio, immaginare i giorni di pioggia e i giorni di sole che hanno vissuto. Ascoltare la storia del loro viaggio, dei venti che li hanno portati fino a noi». Come madeleine proustiane, i dolcetti giapponesi diventano un pretesto per i viaggi interiori di Sentaro e Tokue, fra i quali si instaura un legame profondo che lascia emergere segreti ben più nascosti e ferite insanabili. Con l'autunno, però, un'ombra cala sulla piccola bottega sotto al ciliegio: quando il segreto di Tokue viene alla luce, la clientela del negozio si dirada e la donna, costretta a misurarsi di nuovo con il pregiudizio e l'ostracismo sociale che l'ha perseguitata per tutta la vita, impartirà a Sentaro e Wakana la lezione più preziosa di tutte.

Recensione
Ho letto questo romanzo grazie al suggerimento di Baba (Desperate Bookswife), che ringrazio per la dritta: il romanzo ha fatto centro grazie al suo garbo e al suo stile gentile. Ma anche grazie agli argomenti profondi affrontati con gentilezza e raccontati con toni molto Zen.

Sentaro cucina dorayaki e apre, ogni giorno verso mezzogiorno, il suo Doraharu, locale di Tokyo davanti al quale è piantato un bellissimo e poetico ciliegio.
Prepara svogliatamente la pastella per i dorayaki e, ancora più svogliatamente, la cuoce, mescolando la pastella fresca con quella del giorno precedente e con quella del giorno prima ancora. Per completare l’opera farcisce i dorayaki con una confettura industriale sciapa, triste, senza carattere. Il risultato è un prodotto culinario mediocre, che non attira una grande clientela.
Tira a campare, Sentaro, il suo scopo è solo sbarcare il lunario per ripagare, molto faticosamente, a rate, il debito che ha contratto con il padrone del locale.
Un giorno, una vecchina con le dita deformi, si presenta al locale per offrirsi come aiutante: è la signora Tokue che si propone come aiuto pasticcera per una paga ridicola.
Sentaro si fa convincere da Tokue, che lo conquista grazie alla sua superlativa confettura di An (salsa dolce di azuki), ad assumerla. Giorno dopo giorno, il rapporto tra questa singolare vecchina e Sentaro diventa sempre più stretto, le confidenze sempre più numerose e i due cominciano a stringere un rapporto di vera e propria amicizia.
Ma è proprio quando le vendite decollano e il rapporto tra i due diventa più solido che emerge, dal passato di Tokue, un segreto che rovinerà tutto, mettendo il lettore a conoscenza di un evento storico sconosciuto ai più (che non voglio spoilerare per evitare di rovinarvi il piacere della lettura).

È una parte della storia contemporanea Giapponese dolorosa quella raccontata in questo breve romanzo, uno specchio della società Giapponese che, nel mio immaginario, è la società civile, educata e rispettosa per antonomasia. Questo libro, invece, ci svela alcuni dei suoi scheletri nell’armadio.
Lo fa con garbo e toni pacati, con poeticità e semplicità, attraverso la voce di una vecchina che, prima di tutto, cerca di farci vedere il mondo con speranza, nonostante la storia dolorosa gravante sul suo passato.
Ci esorta ad ascoltare il mondo e, soprattutto, ad ascoltarci per trovare ispirazione e soluzione ai problemi, per superare le nostre limitazioni autoimposte, per migliorarci e migliorare il mondo che ci circonda.

È un bel messaggio quello di questo libro, che insegna, al contempo, un po’ di pasticceria orientale (che sono andata a studiarmi su Google, incuriosita da questa cucina così “esotica” e lontana dalla nostra… l’an – confettura realizzata con dei fagioli rossi – mi ha affascinata sin da subito).

Il terzo personaggio di questo romanzo, Wakana, quattordicenne avventrice del Doraharu è altrettanto bello e ben descritto: il trio che si viene a creare, tre generazioni a confronto, tre visioni del mondo diverse, tre modi di essere, tre esperienze di vita, ognuna con i proprio dolori, è particolare e molto ben assortito. Un rapporto di amicizia che unisce tre personaggi ai margini, ognuno per diverse ragioni.

Un romanzo profondo che, con gentilezza, arriva al cuore del lettore.



Titolo: Le ricette della signora Tokue
Titolo originale: An
Autore: Durian Sukegawa
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice: Einaudi


Voto
8.5/10

 


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