martedì 24 luglio 2018

PATRIA di Fernando Aramburu

Siamo nei Paesi Baschi, negli anni bui degli attentati dell'ETA, in un paesino alle porte di San Sebastian.
Due famiglie, quelle di Joxian e quella del Txato sono due famiglie come tante, legate dall'amicizia indissolubile dei due capi famiglia.
Anche le rispettive mogli e i figli praticamente coetanei sono amici e crescono insieme.
Sembra una storia come tante ma un tragico evento, l'assassinio del Txato, piccolo imprenditore a capo di un'azienda di trasporti, da una svolta alla storia. Le due famiglie si trovano improvvisamente divise da un muro invalicabile.
E così Aramburu ci guida, di capitolo in capitolo, nella storia di queste due famiglie e dei 9 personaggi di cui sono composte, fino ad un finale di riconciliazione.

Recensione
Quando ho visto questo libro in libreria me ne sono immediatamente innamorata: mi ha catturato il titolo che nasconde un argomento grande, la copertina, che cela la tristezza (pioggia o lacrime? O entrambe?), il peso, che suggerisce argomenti importanti dentro un vero romanzo tutto da scoprire.
E l'ho amato, oh sì, quanto l'ho amato.
Cominciato in un sabato pomeriggio che volgeva in sera, distesa su un divano tanto amato e sul quale ho tanto amato, l'ho preso e fatto mio.
E lui mi ha resa sua da subito.
Capitoli brevi, che ti portano di personaggio in personaggio, con cambi di ambientazione, salti repentini tra i vari momenti della storia, flashback, anticipazioni, ricordi...tutto ciò permette di non stancarsi mai, nonostante le ben oltre 600 pagine scritte fitte.
Quanto è bravo Aramburu a caratterizzare i suoi personaggi: sembra di toccarli, mangiare con loro, piangere con loro, soffrire con loro.
E quanto è bravo a proporci temi complessi con estrema naturalezza, cose di tutti i giorni che capitano: il terrorismo, la malattia, l'odio, l'omosessualità, la fatica di vivere...
Storie di gente comune che hanno la famiglia come fulcro, il paese come sfondo, l'amicizia come valore fondamentale da mettere al centro, la malattia come una cosa della vita che un giorno arriva e stravolge tutto.
E' un romanzo politico in primis, un romanzo impegnato e storico, un romanzo potente che esprime tutte le contraddizioni di una società e di un periodo storico così vicino ma che sembra così lontano...è il tema del terrorismo, tanto attuale quanto troppo abusato, ma di un terrorismo passato, poco conosciuto, vicino eppure nebuloso, un terrorismo che nessuno ci ha insegnato, che pochi di noi conoscono. E le parole di Aramburu sono veramente forti a riguardo:

Ho scritto anche contro il delitto perpetrato con un pretesto politico, in nome di una patria dove una manciata di persone armate, con il vergognoso sostegno di un settore della società, decide chi appartenga a quella patria e chi debba lasciarla o scomparire. Ho scritto senza odio contro il linguaggio dell'odio e contro la smemoratezza e l'oblio tramati da chi cerca di inventarsi una storia al servizio del proprio progetto e delle proprie convinzioni totalitarie

Questo è un romanzo che si deve leggere. 

Si deve leggere con passione, e con coraggio, si deve prendere per come è, con il suo linguaggio a volte volutamente zoppo, i suoi termini in Euskera, il linguaggio colloquiale e famigliare dei personaggi e le sue 600 e passa pagine.
Si deve prendere e amare senza paura, perché nonostante la mole che può spaventare, l'argomento cardine che può sembrare troppo impegnato e la tristezza celata dietro ogni pagina, quel senso di disillusione che passa al lettore, quel velo di pioggia che copre tutto, è una delle cose più belle che io abbia mai letto.


Titolo italiano: Patria
Titolo originale: Patria
Autore: Fernando Aramburu
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2017


Voto

Nessun commento:

Posta un commento