mercoledì 8 settembre 2021

IL BALLO DELLE PAZZE di Victoria Mas

Sinossi
Parigi, 1885. A fine Ottocento l'ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate "isteriche" e curate con l'ipnosi dall'illustre dottor Charcot, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l'esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi. Alla Salpêtrière si entra e non si esce. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene. Alla Salpêtrière si incontrano: Louise, adolescente figlia del popolo, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto. E poi c'è Thérèse, la decana delle internate, molto più saggia che pazza, una specie di madre per le più giovani. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà il "ballo delle pazze", ossia il ballo mascherato che si tiene ogni anno alla Salpêtrière e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell'occasione, mascherarsi farà cadere le maschere...

Recensione
Ho appena concluso questo romanzo e sento il bisogno di scrivere le mie impressioni a caldo.
Sarà per l'indignazione, da donna, che questo libro mi ha suscitato, l'incredulità, la tristezza di sapere quanto l'uomo abbia avuto il potere di umiliare noi donne imponendoci le sue decisioni e maneggiando i nostri destini a suo uso e consumo.
Siamo nella Parigi della fine dell' 800 e il quartiere di Salpêtrière è adibito a manicomio, luogo di internamento per le donne definite pazze: ma non solo donne con problemi psichiatrici, anche prostitute, adultere, donne fuori dagli schemi.
Eugenie, ragazza di buona famiglia, figlia di un noto notaio, ha la capacità di vedere i defunti e di recepirne i messaggi.
Ragazza di grande sensibilità e intelligenza, anticonformista e vogliosa di sapere, decide di confidarsi con la nonna riguardo il suo dono, convinta che questa non l'avrebbe mai tradita...mai scelta è stata più sbagliata: la ragazza di trova, in men che non si dica, internata a Salpêtrière.
Qui viene accolta da Genevieve, l'infermiera Anziana che lavora da una vita nell'istituto e che, ad esso e alla sua causa, ha dedicato la vita.
Sarà quando Eugenie rivelerà a Genevieve di saper vedere e comunicare con la sua giovane sorella morta che l'infermiera, dopo un iniziale rifiuto delle capacità della ragazza, si prenderà sotto l'ala Eugenie con l'intento di farla scappare da Salpêtrière durante la serata dedicata al "Ballo delle pazze", serata durante la quale l'istituto viene aperto alla borghesia di Parigi che può così godere dello spettacolo del ballo delle pazze in costume.
In realtà, di donne con problemi psichiatrici, a Salpêtrière ve ne sono internate veramente poche: c'è, per esempio, la giovane Louise che è stata ricoverata per aver dimostrato crisi epilettiche dopo essere stata violentata dallo zio, oppure Therese che, dopo essere stata costretta dal fidanzato a prostituirsi e averne scoperto i tradimenti cerca di togliersi la vita e, quindi,viene spedita dritta dritta nell'istituto.
Ci sono donne che hanno subito violenze, donne che hanno sofferto e avuto momenti difficili, magari lasciandosi andare a delle debolezze, punendosi con il proprio dolore.

Tuttavia la pazzia degli uomini non è paragonabile a quella delle donne, perché gli uomini la esercitano sugli altri, mentre le donne su sé stesse.

Insomma Salpêtrière è pieno zeppo della più varia umanità femminile, un'umanità internata per mano e volere del maschio che se ne vuole liberare, le vuole togliere alla vista per togliersi un problema, pulirsi da quella categoria di donne che non è categorizzabile né controllabile, donne che escono dai loro schemi precostituiti e che, per questo motivo, perché non maneggiabili come semplici marionette, sono fastidiose e vanno levate come un sassolino in una scarpa.

La malattia disumanizza rende quelle donne marionette alla mercé di sintomi grotteschi, bambole molli tra le mani di medici che le maneggiano le esaminano in ogni minima piega, bestiole curiose che suscitano solo un interesse clinico. Non sono più mogli, madri o adolescenti, non sono donne da guardare o da prendere in considerazione, non saranno mai donne da desiderare o a cui volete bene: sono malate. Pazze. Fallite.

È un romanzo difficile da accettare questo, specie se letto da una donna, più ancora se letto da una donna che di momenti depressivi ne ha vissuti parecchi, momenti di grande dolore e sconforto che ti rendono nuda davanti ad un'umanità giudicante. Un'umanità che non ha tempo per fermarsi ed accettarti, un'umanità che scarta il diverso, il problematico, l'apatico, il sociopatico, il triste.
Mi è piaciuto davvero molto, mi ha toccata nel profondo e lo ha fatto con grande delicatezza e tatto. Una scrittrice al primo romanzo che con la sua grazia promette grandi cose per il futuro.

Titolo italiano: Il ballo delle pazze
Titolo originale: Le val des folles
Autore: Victoria Mas
Editore: Edizioni E/O
Anno di pubblicazione: 2021

Voto
9.0/10

1 commento:

  1. Ho letto un bel po' di recensioni su questo libro, quasi tutte che lo mostravano come una lettura poco più che sufficiente, invece la tua recensione scava più a fondo e riporta a galla un tema molto forte e purtroppo ancora troppo attuale!

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