martedì 23 febbraio 2021

PASSAGGI IN SIRIA di Samar Yazbek

Sinossi
All'inizio delle rivolte, nel marzo 2011, Yazbek, giornalista e scrittrice affermata, regista e sceneggiatrice per il cinema e la tv, sceglie di scendere in piazza per difendere la libertà di espressione, regolarmente negata dai regimi autoritari che si sono succeduti nel suo paese. Denuncia i crimini perpetrati da Bashar al-Assad, rivendica maggiori diritti per le donne e l'abolizione della censura. Viene prima trattenuta dalle forze dell'ordine, poi, quando la sua voce diventa troppo invisa al governo e la sua presenza in Siria un rischio, si trasferisce a Parigi, dove persevera nel suo attivismo politico. In esilio continua a battersi denunciando le atrocità, urlando all'Occidente il bisogno disperato di aiuti umanitari e la necessità di intervenire per fermare ulteriori spargimenti di sangue: Ma il richiamo delle radici e il senso di responsabilità si rivelano troppo forti e Samar Yazbek inizia così a ritornare in Siria illegalmente, attraversando a piedi il confine turco. Una volta dentro la scrittrice visita le zone «liberate» dal controllo del regime di Assad e occupate dal Free Army dei ribelli o dagli estremisti islamici. Si impegna per offrire sostegno alle persone bisognose. Ascolta testimonianze, storie di singoli individui e di intere famiglie, molte donne, ragazze e bambine che mutano l'orrore in parole da consegnare al mondo. Raccoglie immagini ed emozioni, assiste a scontri armati, alla crudeltà dei cecchini, ai bombardamenti. Vive lutti e speranze, e con questa materia incandescente plasma un racconto che non è un romanzo né un saggio ma li contiene entrambi, senza mai tradire la realtà.

Recensione
Samar Yazbek, in questo reportage diviso in tre sezioni, una per ciascun suo ritorno in Siria dall'esilio francese a cui è costretta a seguito dello scoppio della guerra, racconta quel casino che è la Siria, a partire dalla rivoluzione araba del 2011, fino al suo ultimo viaggio nel 2013.
Col passare dei mesi quella che è cominciata come una lotta di liberazione del popolo siriano dal governo del tiranno Hassad, prende la piega di una vera e propria guerra tra fazioni che nascono strada facendo e nella quale si infiltrano Isis e altri gruppi fondamentalisti islamici facendo prendere al conflitto le sfumature di uno scontro religioso e distanziandolo totalmente dalle motivazioni per cui era nato.
Samar Yazbek è Alawita, così come lo è Hassad, contro cui il popolo si ribella. È anche per questo che la sua testimonianza è tanto interessante: le sue origini etniche non le permettono di essere completamente aperta con la gente, i capi militari, gli esponenti di spicco dei vari movimenti della rivoluzione Siriana che lei stessa intervista. I suoi commenti, pensieri e opinioni politiche, spesso, sono solo per il lettore, alternando quindi interviste e racconti di vita reale a riflessioni personali, annotazioni, emozioni come in un diario.
Il suo reportage porta sotto i riflettori il fatto che, ciò che era cominciato come una protesta contro un tiranno per trasformare la Siria in uno stato laico e democratico, si è distorto a tal punto da prendere le forme di un vero e proprio conflitto etnico.
La guerra in Siria è stata, per diverso tempo, trascurata dall'Occidente perché giudicata come l'ennesimo scontro religioso, l'ennesima guerra civile già vista più volte in medio Oriente. La solita minestra riscaldata, per dirla brutalmente.
In realtà le motivazioni che hanno mosso la guerra sono di tutt'altro tipo, ben distanti dalle questioni religiose ed etniche e, soprattutto, assolutamente non pertinenti con l'Islam e le sue fazioni estreme, il terrorismo, l'Isis, i Jihadisti e tutto quanto si è associato alla guerra in Siria da quando questa è stata messa sotto gli occhi di tutti dalla stampa internazionale.
Questo libro mi ha riportato ai grandiosi anni della mia giovinezza durante i quali ho letto quasi tutto della Fallaci (non la Fallaci degli ultimi anni, dopo l'11 Settembre per capirci, che non ho voluto, per scelta, approcciare) e che mi ha fatto conoscere conflitti e pezzi di storia spesso tanto strumentalizzati (come la guerra in Vietnam) da un punto di vista molto diverso da quello solito. 
Anche questo libro di Samar Yazbek come i tanti della Fallaci che hanno contribuito a "crescermi" ha un taglio da romanzo ma porta dentro tante cose: l'intervista, il saggio, il diario, l'articolo giornalistico.
Questa scrittrice ha sicuramente una "mano magica": la sua scrittura magistrale mi ha spesso lasciata a bocca aperta per lo stupore.

Sprofondai con lo sguardo verso il finestrino, il mio rifugio abituale quando viaggio. Un mondo intero incorniciato da una finestrella. Un universo concentrato all'interno di questo vuoto a forma di oblò. La mia unica aspirazione era fluttuare e lasciarmi andare alla deriva in quel nulla bianco e sconfinato - dentro, sopra e sotto di esso. Galleggiare sempre più lontano da qualsiasi indicazione geografica, fino a quando le dimensioni si fossero annullate e un grattacielo fosse diventato piccolo come un filo d'erba, fino a quando i colori si fossero dissolti nell'infinita cecità dello spazio, lasciandomi dietro tutte quelle facce barbute. Mi sarei diluita nel vuoto assoluto, sarei vissuta nel nulla, senza alcun confine che potesse definirmi.

Samar Yazbek, oltre che essere un'attivista, scrittrice e giornalista è anche una donna con un passato particolarmente difficile: ha infatti divorziato giovane dal marito ritrovandosi a crescere da sola la figlia, ripudiata da parte della sua famiglia per la scelta anti conformista che ha fatto, ha dovuto accettare lavori di ogni tipo per poter essere indipendente e continuare a studiare per diventare scrittrice e giornalista.
Ho trovato questo suo mettersi a nudo nel libro molto interessante: l'alternarsi di racconti di vita personale con i racconti di guerra permette una lettura molto più leggera e adatta a tutti.
C'è, senza dubbio, molta crudezza e disillusione in questo reportage e descrizioni così vivide del reale da fare venire le lacrime agli occhi e il magone in gola.
Ma non per questo mi priverei di questa lettura IMPORTANTE, propedeutica, storica, culturale e attuale.
Sicuramente irrinunciabile per gli amanti del genere.

Tutte le contraddizioni accumulate nella mia mente e in ciò che mi circondava non riuscivano a scuotermi dalla semplicità animale dei miei movimenti, mentre mi lasciavo trascinare dalla marea di profughi che arrancavano come capi di bestiame, pallide ombre di sé stessi.
Qui, il fluire della vita e l'accelerazione della morte si attraevano ed entravano in rotta di collisione come due poli opposti. Nella loro indissolubile intimità, era diventato difficile distinguere la vita dalla morte in questo fiume in piena di anime erranti in fuga dai bombardamenti verso la miseria che le attendeva, una miseria fatta di esilio e povertà. In direzione opposta, dall'altro lato del confine defluiva la fiumana impetuosa di combattenti che andavano incontro alla morte, la porta d'accesso all'eternità del loro presunto paradiso. In quel punto questi due flussi si incrociavano, trafficanti di esseri umani e contrabbandieri di armamenti, braccia cariche di armi di morte e distruzione. 
Li osservavo avanzando nel mio stato di stordimento.


Titolo italiano: Passaggi in Siria
Titolo originale: The Crossing. My journey to the shattered heart of Syria
Autore: Samar Yazbek
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2017


Voto

10/10


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