giovedì 11 febbraio 2021

QUELLO CHE RIMANE di Paula Fox

Sinossi
New York, fine anni Sessanta. Otto e Sophie Bentwood sono una tranquilla coppia di mezza età, senza figli e senza più molto da dirsi. Nulla sembra poter scalfire la loro serenità borghese finché, un pomeriggio, l'innocua visita di un gatto randagio increspa le tranquille acque della loro vita. Contrariamente al parere del marito, Sophie da del latte al gatto, che la morde procurandole una leggera ferita. Un incidente all'apparenza insignificante, che però innesca una strana reazione a catena: nell'arco di un weekend, mentre la ferita di Sophie si fa sempre più preoccupante, si succedono una serie di fatti spiacevoli e si dipana quello che, minuto per minuto, pagina dopo pagina, diventerà per i Bentwood una sorta di piccola e misteriosa tragedia, costringendoli a rimettere in discussione non solo il loro matrimonio, ma anche la loro stessa esistenza.

Recensione
Ebbene si, lo confesso, non conoscevo assolutamente questa scrittrice e sono stata attirata unicamente dal commento di Franzen in copertina...
Ero convinta che lo avrei amato e invece...l'ho amato e odiato insieme...

Questo romanzo, che si concentra tutto nel tempo di un weekend, è come stare seduti alla finestra con una tazza di thè in mano un giorno in cui non si ha nulla da fare e, semplicemente, si ha da far passare il tempo. Dietro alle imposte scorre la vita dei Bentwood, una vita normale, ordinaria, senza alti né bassi, sciapa e senza accenti...è un po'come mettersi a guardare le foglie che cadono in autunno: sempre la stessa scena.
Ma ogni foglia, se la osservi cade in un modo diverso, si avvita su di sé in un modo suo proprio e si adagia a terra in un modo particolare.
Una scena che, ogni anno, si ripete magicamente...sempre quasi uguale ma diversa. Con la sua lentezza e la sua ordinarietà.
Questo libro è così...monotono nella sua interezza e acuto o grave nei dettagli.

"Quello che mi mancherà di più, dopo che sarò morto" disse "è questa luce del tardo pomeriggio".
"Avrebbero potuto incendiare la casa, Otto" disse lei. "Sarebbe potuta andare molto peggio".
"Porterò fuori l'uccello e la merda", disse lui.
"L'ho fatto io".
"E' un po' come tirare lo scarico della toilette giusto prima che il Titanic affondi", disse lui.
"Non siamo affondati", disse lei. "Siamo stati soltanto aggrediti".
"Vorrei che qualcuno mi dicesse come devo vivere" disse lui, e le lanciò un'occhiata.

Ritengo che Sophie sia la vera protagonista di questo libro: ho vissuto infatti, Otto, forse sbagliando e sottovalutandolo, come un semplice contorno della storia. 
Mi è sembrato, per tutto il libro, la causa scatenante del "malessere" sottinteso di Sophie: non la sa stimolare, il loro matrimonio langue e scivola via senza accenti.
Uno di quei matrimoni senza figli, i cui coniugi non hanno avuto il coraggio e la costanza di intraprendere il percorso dell'adozione. Forse troppo poco complici ed ispirati dalla loro vita di coppia, Otto e Sophie hanno preferito l'ordinarietà e la vita senza scossoni, diciamo pure, senza sale.
Solo Sophie ha saputo trasgredire con una scappatella e un amore extraconiugale che le ha dato un po' di verve...(ho trovato questa la parte più piacevole del romanzo, da romanticona quale sono).

La scrittura di Paula Fox è incisiva, ricca di dialoghi, diretta, a volte persino spiazzante (bellissima la risposta di Sophie al telefono con un'amica...non ve la anticipo, però: a me ha divertito e spiazzato parecchio).
Mi accingerò sicuramente ad affrontare i suoi altri e numerosi romanzi anche se non posso essere troppo di manica larga con questo romanzo il cui titolo originale "Desperate Characters" trovo molto più azzeccato del titolo in Italiano.

Aggiungerei anche ESASPERATI!

Titolo italiano: Quello che rimane
Titolo originale: Desperate Characters
Autore: Paula Fox
Editore: Fazi Editore
Anno di pubblicazione: 2018


Voto

8.0/10

1 commento:

  1. Un libro e un'autrice che non conoscevo, ho letto la recensione (molto bella) più volte per cercare di comprendere l'ossimoro con il quale dai il giudizio finale ovvero: monotono nella sua interezza ma acuto e grave nei dettagli... deve essere proprio un libro particolare, non so se può piacermi... d'accordissimo con te sul punto - TITOLO - ma perchè dobbiamo storpiarli??!! 8)

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