martedì 31 maggio 2022

GENTE DEL SUD. STORIA DI UNA FAMIGLIA di Raffaello Mastrolonardo

Ormai di saghe famigliari ho fatto abbastanza il pieno e ne ho lette di veramente belle (vedi L'ottava vita (per Brilka), ma anche Un mare viola scuro e altre), quindi sono diventata parecchio selettiva e pignolina nei giudizi.
Gente del Sud è ambientato in Puglia e ci racconta la storia della famiglia Parlante, da Bastiano a Raffaello: 5 generazioni che ci conducono per mano per più di un secolo.
Un bellissimo ripasso della storia d'Italia, per quanto mi riguarda: il romanzo, infatti, si concentra, soprattutto, sulla prima Guerra Mondiale e il dopo guerra e Mastrolonardo ne fa una ricostruzione romanzata davvero egregia.
È la storia di una famiglia patriarcale questa e, soprattutto, di Cipriano, uno dei nipoti di Bastiano, che della terra e della sua impresa agricola ha fatto la sua fortuna, il suo orgoglio e onore. È un uomo legato ai suoi braccianti, Cipriano, che è profondamente orgoglioso dell'aver saputo dare fecondità alla sua terra e lavoro e prosperità a molte famiglie che da lui dipendono.

Nonostante l'incapacità del fratello Costanzo, in società con Cipriano, che sperpera i soldi a destra e a manca e li investe in imprese improbabili (migliaia di asini che l'esercito non vuole comprare, una gelateria che non funziona e altri investimenti e imprese poco riusciti), Cipriano, vero protagonista di questo romanzo fiume, riesce a mantenere prospera la famiglia e l'impresa agricola. Uomo tutto d'un pezzo, avveduto, gran lavoratore, grazie all'amicizia e alla collaborazione con un amico ebreo, che da lui troverà rifugio e salvezza durante la seconda Guerra Mondiale, Cipriano saprà esportare i prodotti della sua azienda all'estero, costruendo un piccolo impero, che solo i figli riusciranno, alla fine, a sperperare.
Nello e Romualdo, gemelli e primogeniti, sono l'uno più interessato alle lettere antiche e alla carriera accademica, l'altro alle gonnelle, mentre Regina, la sorella più piccola, dopo due matrimoni finiti tragicamente (per motivi diversi), insieme al senno, perde anche la capacità di amministrare il patrimonio ricevuto in eredità dal padre.
Ci lascia, però, Raffaello, l'unico figlio (e autore del libro) che ha avuto la capacità e si è votato alla missione di ricostruire la storia della famiglia e di regalarcela in versione romanzata.
Ho amato (e continuerò ad amarlo) questo romanzo, perché è caldo e ruspante e ci racconta questa nostra Italia così vera e di cuore.
Anche se le parti in dialetto mi hanno fatto faticare non poco, ammetto che sono state utilissime a ricostruire l'atmosfera della campagna del Sud di quegli anni.
Una piccola traduzione a nota, però, non mi sarebbe dispiaciuta...
La bellezza del libro mi permette, persino, di perdonare a Mastrolonardo l'unico difetto che posso imputare al libro: c'è troppo testosterone qui dentro. Le donne, anche le più forti e significative come Gelica, moglie di Cipriano, sono sempre lasciate un po' sullo sfondo, troppo poco protagoniste, per i miei gusti.
È una saga famigliare che si legge d'un fiato e che si fa fatica ad abbandonare: concreto ma non privo di cuore e di anima, anzi. Bello soprattutto perché basato su una storia vera e su una famiglia realmente esistita: forse, proprio per questo, il romanzo ci giunge così vero e lo so sente così vicino, compagno, amico.


Titolo: Gente del Sud. Storia di una famiglia
Autore: Raffaello Mastrolonardo
Editore: TEA
Anno di pubblicazione: 2018

Voto
9.5/10

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