giovedì 31 marzo 2022

LA GUERRA DI MARGOT di Monica Hesse

Sinossi
L'immagine, controsole, è di una ragazzina dai capelli biondi, seduta su un muretto, intenta a scrivere sul suo diario. È la prima volta che Haruko vede Margot: il muretto è quello del campo di internamento di Crystal City, Texas. È il 1944 e a Crystal City ci sono famiglie giapponesi e tedesche, strappate al loro sogno americano per diventare prigioniere a casa propria, in nome della guerra che si sta combattendo molto lontano. Margot scrive tutto sul suo taccuino, anche quel primo incontro con Haruko. Non sa che ben presto, tra lei, di famiglia tedesca, e quella ragazzina giapponese appena arrivata, nascerà un'amicizia segreta, profonda e viscerale. Sono l'una l'opposto dell'altra, ma c'è una cosa che hanno in comune: il campo. Quel luogo senza aria che le sta cambiando profondamente. E quando Margot si troverà alle prese con un segreto che non può raccontare neanche ad Haruko, si vedrà costretta a compiere la scelta più difficile. E lo farà solo in nome dell'amicizia: perché il legame tra Margot e Haruko è più forte dell'orrore e dell'odio dei grandi.

Recensione
Mi ritrovo sempre soddisfatta quando scopro, con la lettura di un romanzo, un pezzo di storia che non conoscevo.
Così è stato con questo libro di Monica Hesse, dove ho scoperto dell'esistenza dei campi di internamento amiricani dove, cittadini americani di origine tedesca e giapponese sono fatti prigionieri a causa della guerra che si sta combattendo in Europa.
Non è una prigionia devastante e orribile come quella dei campi di concentramento europei, è una prigionia che promette comunque istruzione, sport per i più piccoli (all'interno del campo viene costruita addirittura una piscina per i detenuti), ricongiungimento dei nuclei famigliari. Ma è pur sempre una prigionia.
La particolarità del campo di Crystal City è che qui sono stati incarcerati sia giapponesi Nisei (di seconda generazione) che cittadini statunitensi con origini tedesche e italiane.
Qui si conoscono Margot, figlia di un detenuto tedesco col quale lei e la madre hanno chiesto il ricongiungimento ed Haruko, giapponese che non ha mai conosciuto né visto il Giappone.
Le due ragazzine si conoscono durante una tempesta di sabbia, durante la quale Margot salva Haruko trascinandolo nella ghiacciaia. I detenuti tedeschi e quelli giapponesi, infatti, non hanno contatti all'interno del campo e l'amicizia tra le due non è vista di buon occhio.
Ma sarà questa grande amicizia che sconfina in amore che permetterà ad Haruko e alla sua famiglia di salvarsi: Margot salverà letteralmente la vita alla mamma di Haruko, anche se lei non lo verrà mai a sapere. Anzi riterrà per sempre il gesto compiuto da Margot come una punizione ad un torto infertole dall'amica. Non saprà mai che la confessione di un presunto crimine del padre di Haruko da di Margot è a fin di bene, permettendo alla sua famiglia di lasciare il campo per essere trasferita in Giappone.

Ho imparato da questo romanzo: innanzitutto ho appreso un pezzo di storia che, ripeto, non conoscevo affatto.
Ma soprattutto ho imparato che il vero amico sacrifica sé stesso per il bene dell'altro. Accetta di perdere l'amico per il suo bene.
Mi è piaciuta molto la scelta della scrittrice di raccontarci questo pezzo di storia e di vergogna dell'umanità tramite la voce di due ragazzine che, in fondo, dentro il campo, hanno trovato amicizia, amore. Due ragazzine che hanno saputo dare l'esempio e superare le convenzioni, le differenze e le divisioni.
Un romanzo certamente ben scritto che non risparmia al lettore scene ed eventi dolorosi e tragici e che, in questi frangenti, commuove molto.
Vale la pena leggerlo anche solo per avere un punto di vista diverso sulla guerra e sull'olocausto, perché anche chi si è trovato, contro la sua volontà, etichettato come cattivo, in fondo, era solo un'altra vittima di una guerra atroce ed insensata.


Titolo italiano: La guerra di Margot
Titolo originale: The war outside
Autore: Monica Hesse
Editore: Piemme
Anno di pubblicazione: 2018

Voto
8.0/10


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