Sinossi
Tre generazioni di donne, unite e divise da nodi di amore e disamore che nella memoria della più giovane sono un dato di fatto, senza tempo e senza spiegazione. Tra Chiara e sua nonna Lulù, ostetrica condotta, l'affetto e la complicità sono cementati dalle lunghe estati passate insieme nella casa vicino al mare, a Capo Gelsomino. Tra Lulù e Marianna, la madre di Chiara, c'è invece solo un muro di silenzi e recriminazioni. Perché? Non sembra esistere risposta. Finché, per ricucire quello strappo, Chiara decide di raccontare la storia della sua famiglia, partendo dalla Sardegna della sua infanzia, uno sfondo vivido come solo certi ricordi felici sanno essere. Ma al cuore della guerra fredda tra Lulù e Marianna scoprirà un segreto capace di deflagrare di vita in vita, cambiando ogni cosa. Con grazia e tenerezza, Elvira Serra dipana in queste pagine il filo rosso con cui ogni madre si lega alla figlia per sempre. Intreccia una narrazione avvincente in cui nulla è ciò che sembra. Ci conduce nella più intima delle esplorazioni e nella più ardita delle avventure: la ricerca delle proprie radici.
Recensione
Sono sempre molto attratta sia dalle saghe famigliari che dalle storie di donne e, questo romanzo, accomunando entrambi gli argomenti, mi pareva facesse proprio al caso mio.
Capo Gelsomino, inoltre, è un luogo di invenzione ma è ubicato in Sardegna (appena più a Sud di Olbia), regione che conosco benissimo (la mia famiglia acquisita è Sarda) e che spesso amo, altre odio...
Ho intrapreso la lettura di questo romanzo, molto scorrevole e leggero, senza grosse aspettative e, soprattutto, non aspettandomi di dover affrontare gravi tragedie famigliari o grandi dolori. Invece, tra le pagine, l'autrice ha nascosto la storia di una bimba, Marianna, scambiata in culla, rimasta segnata per sempre da questo infelice destino: Marianna è la figlia di Lulù (Luisa) e la mamma di Chiara.
È una ginecologa di successo, al contrario della mamma, ostetrica vecchio stile, che ha fatto nascere innumerevoli neonati, di cui ricorda i nomi e tutte le date di nascita. Appassionata e dedita al suo lavoro, non ha avuto la fortuna e il piacere di vivere il parto della sua unica figlia con serenità: partorisce d'urgenza con taglio cesareo a causa di un incidente che non le lascerà strascichi ma le cambierà la vita.
Lulù e Chiara sono legatissime, entrambe hanno un rapporto un po' difficile con Marianna, figlia e madre, rispettivamente, ma tra loro la sintonia è totale: finché, un giorno, la verità più inaspettata viene a galla, sconvolgendo tutti gli equilibri famigliari.
La ricerca della nonna biologica porta Chiara su un sentiero in salita ma le permette di capire il vero valore del rapporto che ha costruito con Lulù: la famiglia è quella che ci cresce, che ci insegna l'educazione, che ci veste e nutre, quella che ride delle nostre facce buffe e gioisce dei nostri successi, quella che ci raccoglie quando cadiamo e non quella biologica (o, almeno, non solo quella).
Possiamo avere innumerevoli famiglie e la loro configurazione può essere la più disparata: sono famiglie anche quelle allargate, sono famiglie anche quelle zoppe, mancanti, sono famiglie quelle che si formano per amore e sentimento, non solo quelle accomunate da un medesimo DNA.
È un lungo percorso quello di Chiara ma, soprattutto, quello di Marianna, per perdonare e accettare... Lulù, invece, forte e saggia, è il pilastro che regge tutta la famiglia. Rimane in piedi dentro le tante tempeste della vita e sopravvive a tutti i dolori, dandosi con cuore e anima agli altri.
È proprio il personaggio di Lulù quello che ho più amato e quello per cui, ritengo, che il libro valga la pena. Anche se, infatti, non posso definire il romanzo come un grande capolavoro, pur se la lettura è piacevole e scorrevole, ho amato davvero tanto questa nonna dal cuore grande e forte che mi ha strappato, più di una volta, una lacrima.
Titolo: Le stelle di Capo Gelsomino
Autore: Elvira Serra
Anno di prima pubblicazione: 2019
Casa editrice: Solferino
Voto
7.5/10
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