lunedì 31 ottobre 2022

IO E LA MIA FAMIGLIA DI BARBARI di Pacifico

Pacifico (Gino de Crescenzo) ci racconta, in questo romanzo autobiografico, della sua famiglia (i Barbari, appunto) che dalla Campania emigra a Milano.
I suoi genitori, Pia e Guido, sono due personaggi quasi mitologici, diversi che più diversi è quasi impossibile.
Entrambi sono nati in provincia di Salerno, appartenenti al ceto medio, lui, mentre lei è una giovane poveretta rimasta orfana presto. Decidono di sposarsi e dalla loro unione nascono due figli: Pacifico e Emma.

Entrambi, Guido e Pia, posseggono 5/6 tra fratelli e sorelle i quali, a loro volta, hanno generato 5/6 figli ciascuno. 
La famiglia di Pacifico, quindi, è una famiglia immensa: messa a tavola occupa qualche tavolata e spesso è pure difficile ricordarsi i nomi di tutti i cugini e di tutti gli zii: alcuni di essi sono personaggi molto particolari, quasi allegorici, assai caratteristici.
Tanti, tanti di essi, tra cui la famiglia di Pacifico, decidono, negli anni 70 di emigrare al Nord. Qui, Guido, viene "a faticare": fa un lavoro di fatica, fisico, massacrante, un lavoro che viene definito lavoro, appunto, non uno di quei lavori d'ufficio in giacca e cravatta che, anche se arricchiscono, possono solo essere definiti hobbies.
Le velleità di Pacifico di studiare, imparare a suonare uno strumento, da una parte vengono ritenute dal padre come una cosa superflua, dall'altra, visto il talento del figlio, viene vissuta con orgoglio...
Guido è un uomo che si spegne in fretta, e lascia da sola Pia, stoica, instancabile, donna d'altri tempi in grado di riprendersi, alla velocità della luce, da tutte le innumerevoli operazioni chirurgiche che deve subire.
È una donna che rimane sola mentre i figli, a loro volta emigrano (Pacifico vive a Parigi mentre la pandemia di Corona Virus divide anche loro), una donna che aspetta la fine con pazienza e dignità, senza mai essere di peso agli altri.
Pacifico parla con enorme tenerezza dei suoi genitori, cosa che mi ha estremamente commosso: ho letto il libro proprio come un tributo al padre e alla madre, come una sorta di addio dolce e lirico.
Ho amato molto questo romanzo che è un po' una saga famigliare, pur se non caratterizzata dalla dovizia di descrizioni e di particolari che, solitamente, caratterizzano questo genere letterario. 
Sono, infatti, sprazzi di vita quelli che ci racconta Pacifico che accende i riflettori ora qua e ora la, raccontandoci episodi, personaggi, senza mai approfondire molto, dando tanto per scontato e lasciando molto all'immaginazione del lettore. Quello che mi ha conquistato è, appunto, il carattere, e il sentimento, il cuore (tanto) che ho trovato qui dentro. 
La tenerezza che Pacifico mette nell'assolvere, a volte, e nel celebrare i suoi genitori mi ha fatto parecchio commuovere.
Una scrittura delicata e curata, sintetica e asciutta ma molto molto lirica che mi ha, senza dubbio, conquistata.

Titolo: Io e la mia famiglia di Barbari
Autore: Pacifico
Anno di prima pubblicazione: 2022
Casa editrice: La Nave di Teseo

Voto
8.5/10


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