lunedì 31 ottobre 2022

ULTIMA INDIA di Sandra Petrignani

Per spiegarvi questo racconto di viaggio, un viaggio spirituale, alla ricerca di sé e del senso della vita, che Sandra Petrignani intraprende sulle vie dell'India, userò alcune citazioni dal libro:

Costruire una città e lasciarla a sé stessa è una contraddizione ma è ciò che capita in posti come Benares

Benares (nome antico e vedico di Varanasi) è la città sacra per eccellenza, quella dai lunghi ghat che si affacciano sul Gange, il crematorio a cielo aperto più grande del mondo, quella della Puja (preghiera) serale più mistica che abbia mai visto, ma anche quella sporca, povera, abbandonata, malata... è una città che, come dice la Petrignani, sembra apparentemente abbandonata a sé stessa, disarticolata...per amarla bisogna capirla, per perdonarla bisogna viverla, per rimanere feriti bisogna avere speranza, per trovare il motivo bisogna credere...

<<Molta gente, soprattutto da voi, pretende di avere il diritto di essere felice >>, diceva quel principe povero. << E' il più grosso degli inganni la felicità. Rende l'umanità peggiore>>.

Essere felice, per la filosofia indiana, per lo Yoga, per l'induista è solo un costrutto: la felicità è la Maya (l'illusione), che noi piccoli uomini stancamente inseguiamo senza raggiungerla mai... è un inseguimento sterile il nostro che, per la maggior parte del tempo, ci rende non realizzati, insoddisfatti, ci rende uomini peggiori di quel che realmente siamo.
Non è questo il senso della vita: essere felici è solo un passaggio, un momento e non ci avvicina in nessun modo all'Altissimo, alla verità, all'illuminazione... è solo una distrazione che uno dei dati dei sornioni e giocosi ha posto, sul nostro cammino, per distrarci dall'obiettivo vero.

<<Io una garanzia l'ho trovata: il bene. Fare il bene è l'unica garanzia di felicità. Così è tutto chiaro: la felicità non è un diritto, è un dovere!...

In un paese dove la violenza, l'inganno, la meschinità sembrano così, apparentemente, a portata di mano, così insite nella cultura della persona, così pilastri della società, in realtà, ciò che muove tutto e sta alla base di una religione così complessa come l'induismo è fare il bene.
È vero: è un popolo che sa amare, quello indiano, e sa fare del bene. È nelle piccole cose che vedi un grande uomo, nei piccoli gesti quotidiani che riconosci un illuminato, che non è altro che uno di noi comuni mortali che è mosso da questa missione di compiere il bene, sempre e comunque.
Andando oltre al proprio ego, alle proprie pulsioni e ai propri desideri, l'essere umano trova la felicità nel fare il bene, quello che è giusto. È questo quello che mi ha insegnato questo grande paese e questo grande popolo.

Sandra Petrignani ci porta con sé in questo viaggio magico tra templi e ashram, spiegandoci un'India spirituale, religiosa e magica.
Che lei definisce Ultima, forse proprio per il terrore (se non la certezza) che il nostro Occidente la fagociti, radendo al suolo le sue tradizioni culturali e spirituali.
È un viaggio, questo, che, credo, possa essere capito appieno solo da coloro che lo hanno già percorso. Io l'ho percorso tanti anni fa e lo ripercorro, ogni giorno, dentro di me, non senza nostalgia...
Un libro che è ben scritto (e che mi fa venire, sicuramente, voglia di approcciarmi ad altri scritti, magari romanzi, della scrittrice) e che lascia uno strascico forte...mi lascia la voglia e la speranza di tornare in questo paese magico e unico, che avrà subito una trasformazione radicale in questi 15 anni ma che, spero, abbia conservata intatta la sue essenza.


Titolo: Ultima India
Autore: Sandra Petrignani 
Anno di prima pubblicazione: 1996
Casa editrice: Neri Pozza 

Voto
7.5/10

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