sabato 5 maggio 2018

ANIMA di Wajdi Mouawad

Wahhch Debch trova sua moglie morta, mostruosamente assassinata e violata nel salotto di casa.
L'assassino è noto, questo non è un giallo e non c'è nulla da scoprire.
Il libro è il racconto del viaggio del protagonista che si mette alla caccia dell'assassino della moglie.
Lo cerca, lo trova, si vendica. Ma questo non è l'epilogo: il protagonista scava nel suo passato, nel Libano della guerra, nella sua storia famigliare e personale, alla ricerca di una spiegazione per il male e l'orrore che l'essere umano, spesso, sa mettere in scena.
Recensione
Non vi nascondo che ci ho riflettuto tanto prima di pubblicare questa recensione, un po' perché non mi sento all'altezza, ma soprattutto perché mi costa cara, carissima.
Mi costa sempre carissimo descrivere l'orrore, anche se frutto della fantasia.
Mi strazia sempre dovere ammettere che noi umani, noi soli su questo pianeta, siamo capaci di essere così brutali, così "bestie", più bestie di quelle che noi abbiamo scelto di chiamare bestie.
Il libro viene descritto, per la maggior parte del tempo, dalla prospettiva animale: sono infatti vari animali, cani, ragni, insetti, cavali, gatti che, capitolo dopo capitolo, descrivono la storia del protagonista.
E vi assicuro che vedere il mondo e noi umani attraverso i loro occhi è un'esperienza unica. Soprattutto perché l'autore ha una straordinaria capacità di trasporsi nel corpo di altri esseri: sembra quasi che lui sappia cosa si sente stando nel corpo di un gatto o di un ragno. 
Ho trovato questo straordinario.
E ho trovato altrettanto straordinario il coraggio dell'autore nel descrivere le scene più brutali e violente che io abbia mai letto, scene che io difficilmente posso riuscire ad immaginare.
Quella brutalità è così incomprensibile e inaccettabile che, spesso, ho sentito lo stomaco rivoltarsi, le viscere stringersi e il magone crescere.
Se siete molto impressionabili, quindi, pensateci bene e chiedetevi se ve la sentite, se potete, se questo libro non sia in grado di togliervi il sonno.
Ma come può, un uomo, arrivare a pensare tanto orrore? Quanto della vita vera di quell'uomo-autore c'è in queste pagine?
L'autore e Libanese d'origine, così come lo è il protagonista del romanzo che, spinto dall'assassinio della moglie, si mette a frugare nel suo passato, oppresso da un ricordo di lui bambino sepolto vivo in una fossa comune nel campo di Sabra e Chatila nei giorni del massacro.
Vi assicuro che, se avrete trovato inaccettabili le prime 450 pagine, troverete addirittura ripugnanti le ultime, quelle del racconto del massacro nei campi profughi.
E su questo non mi vorrei dilungare, non me la sento, non riesco, sono troppo codarda forse o, forse, semplicemente rifiuto la storia, quello che è stato, quello con cui ci siamo sporcati e che ci ha sporcato, ci ha reso bestie senza diritto di replica.
Ma se avete voglia di sapere qualcosa di più sul Libano e la sua triste guerra vi consiglio Insciallah di Oriana Fallaci (e potete acquistarlo qui).

Questo libro è difficile ed estremo, a tratti faticoso, ci descrive così:


Gli umani sono soli. Malgrado la pioggia, malgrado gli animali, malgrado i fiumi e gli alberi e il cielo e malgrado il fuoco. Gli umani sono sempre sulla soglia. Hanno avuto il dono della verticalità, e tuttavia conducono la loro esistenza curvi sotto un peso invisibile. C'e qualcosa che ll schiaccia. Piove: ecco che corrono. Sperando nella venuta della divinità, ma non vedono gli occhi degli animali che li guardano. Non sentono il nostro silenzio che li ascolta. Prigionieri della loro ragione, la maggior parte di loro non faranno mai il grande passo dell'irragionevolezza, se non al prezzo di un'illuminazione che li lascera esangui, e folli. Sono assorbiti da cio che hanno sotto mano, e quando le loro mani sono vuote, se le portano al viso e piangono. Sono fatti così.

Scusate la lunga citazione ma l'ho trovata straordinaria!
Una nota sul linguaggio: ci sono alcune parti in lingua inglese (non tradotte) quindi, se non padroneggiate questa lingua, in molti punti, rischiate di perdere il significato.
Io, tuttavia, ho trovato queste parti in inglese, dovute e piacevolmente realistiche, contrastano con l'irrealismo del mono descritto attraverso l'occhio animale.
È un libro senza dubbio da leggere senza pregiudizi e senza attese, ma fatelo nell'intimità della vostra camera, non portatelo sotto l'ombrellone (io, almeno, non ci riuscirei), trattatelo con cura e lui tratterà con cura voi.
Non siate codardi e finitelo, non vi deluderà come lettura.
Ad essere delusa sarà solo la nostra convizione di essere "essere superiori".


Titolo italiano: Anima
Titolo originale: Anima
Autore: Wajdi Mouawad
Editore: Fazi Editore
Anno di pubblicazione: 2015

Voto

9.0/10

Acquista libro su Amazon

1 commento:

  1. Ciao Zelda, sono felice che ti sia piaciuto! :) è sicuramente un libro molto forte che racconta delle verità purtroppo insindacabili. Buona serata :*

    RispondiElimina