giovedì 16 dicembre 2021

ANTABUS di Seray Shainer

Sinossi
Figlia unica di una famiglia trasferitasi a Istanbul per sfuggire alla povertà di un paese dell'entroterra, a quindici anni Leyla viene mandata a lavorare come cucitrice nel laboratorio del signor Hayri, un conoscente di suo zio della stessa età di suo padre. Al lavoro non tarda a scoprire che tutte le ragazze, prima di mettere piede nel laboratorio, si incipriano come pappagalli con dei belletti rossi e viola. Sono tutte innamorate di Ömer, il giovane sarto caposquadra. Leyla non può imbellettarsi poiché il padre le vieta di farlo. Ma in capo a qualche giorno si sorprende a svegliarsi mezz'ora prima degli altri, a spazzolarsi i capelli, prima da una parte poi dall'altra, a provarsi tutti i vestiti che possiede, poiché nel suo cuore non c'è altri che Ömer. Un giorno, però, il signor Hayri getta uno sguardo un po' troppo profondo là dove si è aperto un bottoncino della camicetta della ragazza. Leyla si porta subito una mano al petto, ma il signor Hayri le mette una mano sul collo e la trascina sotto un tavolo. 

Secondo le tacite leggi delle famiglie tradizionaliste in quel lembo di terra, alla ragazza non resta che piegarsi a un matrimonio riparatore con un conoscente dello zio, Remzi, un vedovo proprietario di un negozio di tessuti messo piuttosto bene quanto a soldi. Tra le mura domestiche, però, Remzi svela un volto persino peggiore di quello del signor Hayri. Dopo aver trascorso ore attaccato alla bottiglia, tira le tende di casa per non dare scandalo e riempie di botte la giovane moglie per un qualsiasi futile motivo. Leyla sa di non avere via di scampo: se trovasse il coraggio di sporgere denuncia, nessuno dei vicini andrebbe a testimoniare, in fondo si tratta di questioni familiari. Che fare allora? La risposta gliela dà Ülker, una «accompagnatrice di abbandonati» negli ospedali di Istanbul: placare il vecchio marito trattandolo, a sua insaputa, con Antabus, il medicinale usato per la cura dell'alcolismo cronico. L' Antabus, infatti, riduce il desiderio di alcol, ma bisogna usare accortezza: mai più di mezza pastiglia e solo con l'acqua, perché può avere diversi effetti collaterali... 

Recensione
Vista la sinossi molto chiara ed esplicita di Neri Pozza non starò a dilungarmi sulla trama che, in buona sostanza, è molto semplice e già completa.
Leyla viene da una famiglia conservatrice e molto chiusa dove viene maltrattata dal padre in quanto donna e quindi non degna di rispetto, poi venduta, letteralmente, poiché considerata corrotta dopo aver subito un terribile stupro. Usata, quindi, come merce di scambio dal padre e dai fratelli, prima col suo stupratore e poi con l'uomo che la sposerà. Remzi, il marito, è un essere spregevole, un alcolista senza alcun rispetto della moglie, che la picchia e la segrega in casa e che tratta in modo violento anche la prima figlia.
L'autrice, in maniera del tutto sorprendente e affascinante, divide il libro in due parti, ciascuna per delineare un finale diverso: nel primo Leyla, ormai oppressa dalla situazione famigliare e consapevole di non poter avere un futuro diverso ma, soprattutto, di non poter dare un futuro più giusto e sereno alle proprie figlie, decide di togliersi la vita. Nel secondo, invece, dopo aver tentato in tutti i modi di somministrare senza successo l'Antabus al marito, farmaco che ne dovrebbe ridurre la dipendenza dall'alcool, e incinta dell'ennesimo figlio non cercato, uccide il marito e viene poi assolta per legittima difesa.
L'autrice, quindi, ci propone due possibilità che, anche se entrambe tragiche, portano ad un epilogo completamente diverso l'uno dall'altro.
La prima è la sconfitta della donna, che succube e senza scampo, si trova costretta al gesto ultimo pur di togliersi dal giogo del maschio (se così si può chiamare). 
La seconda invece rappresenta la ribellione della donna che, dopo inutili tentativi di cambiare la propria situazione, quando si rende conto che la disperazione l'ha trasformata in un essere peggiore del suo torturatore, non trovando appoggio da parte della famiglia, degli amici e nemmeno supporto dalla società e dalla giustizia, decide di risolvere le cose da sola, con il gesto più estremo che ci possa essere.
Purtroppo, quello al centro di questo libro, è un tema di grande attualità: la violenza tra le mura domestiche, quella perpetrata dagli stessi padri, compagni, mariti, quella violenza che non dovrebbe esistere perché tra le mura di casa dovremmo trovare solo rispetto, accudimento, affetto, comprensione, amore, è quella che, poiché tanto taciuta, è dilagata e si è insinuata, come un liquido velenoso, tra le crepe dei muri, gli anfratti delle stanze, sotto i mobili, negli angoli delle stanze, e ci sta, pian piano, soffocando.
Questo libro, quindi, è una denuncia fuori dai denti, fatta con grande coraggio, soprattutto considerando la cultura da cui l'autrice proviene. 
Un libro che definirei necessario, anche se doloroso, soprattutto considerando che l'autrice racconta il vero, la realtà di tante donne succubi e costrette a subire, cresciute nella cultura della sottomissione all'uomo, che diventa quindi un oppressore e non più un compagno.

Titolo italiano: Antabus
Titolo originale: Antabus
Autore: Seray Shainer
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione: 2018

Voto
7.0/10


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