domenica 12 dicembre 2021

TRE GOCCE D'ACQUA di Valentina D'Urbano

Sono reduce, da qualche mese, dalla lettura di Isola di Neve, primo romanzo da me letto di questa autrice che non conoscevo fino a qualche mese fa e, anche se la mia prima esperienza è stata positiva e Isola di Neve mi ha convinta, non ho trovato, in quel romanzo, quello slancio e quel profondo innamoramento che mi ero convinta di trovare.
Con questo Tre gocce d'acqua, invece, la perdizione è stata totale e profonda: questo romanzo è stato per me un amore appassionato, una rivelazione, una grande grande scoperta.
Ho amato, innanzitutto, la storia: Nadir, Pietro e Celeste fratelli ma non del tutto fratelli, legati a due a due a formare un trio sconclusionato e perfetto.

Si, perché Celeste e Pietro hanno in comune il padre, mentre Nadir e Pietro hanno in comune la madre. Celeste e Nadir, quindi, non hanno nessun legame di sangue ma sono legati dall'amore spassionato per questo fratello maggiore, Pietro, che su entrambi esercita un fascino smodato, un'influenza così forte, come solo un fratello maggiore bello, intelligente e interessante può esercitare su un fratello o una sorella più piccoli.
Inizialmente Celeste e Nadir non si tollerano, sono due bambini che si osteggiano, gelosi ciascuno del rapporto che ognuno di loro ha con Pietro, sono due rivali che tentano, in ogni modo, di riservarsi le attenzioni del fratello maggiore. Ma, con l'adolescenza, il loro rapporto cambia completamente: la malattia rara che affligge Celeste non fa altro che consolidare il loro rapporto così strano e altalenante eppure così simbiotico. Un rapporto che diventa d'amore e che, però, non può avere concretezza.
Nel 2012, l'accendersi della guerra in Siria, conduce Pietro, attivista politico e ricercatore universitario, ad Aleppo e, poi, dritto dentro al conflitto. Simpatizzante delle fazioni democratiche e riformiste, Pietro e l'amico Ege, credono fortemente nella lotta contro il regime di Assad e le fazioni estremiste che si sono insinuate dentro il conflitto (Daesh e Isis), tanto da dedicare a questa causa la vita, diventando combattenti internazionalisti.
Oltre alla storia, costruita ingegnosamente su questo intreccio di tre fratelli/non fratelli ho amato molto ciascun personaggio: i tre protagonisti non potrebbero essere più diversi tra loro e Valentina D'Urbano è stata abilissima nel caratterizzarli, renderli unici e indimenticabili. Celeste così fragile con la sua malattia rara e la sua insicurezza, eppure chiusa in questa corazza apparentemente inscalfibile, legata da questo rapporto di amore per i due fratelli, è il fulcro di tutto il romanzo. La vera voce narrante di tutto il libro, l'unica dei tre che ci rivela i suoi sentimenti e pensieri più profondi.
Ho apprezzato davvero tantissimo anche la scrittura dell'autrice che ho trovato molto più matura rispetto al suo precedente romanzo, più ricercata, più pregnante, così da riuscire a rendere tutta la storia molto più concreta e realistica.
È un romanzo che si legge veramente d'un fiato e che non si vorrebbe mai posare, sentimentale e commuovente, sicuramente uno dei migliori che ho letto quest'anno, di cui ha anche apprezzato la scelta di inserire un tema di attualità così forte come quello della guerra in Siria. Scelta che poteva rischiare di fare cadere il libro in cliché e in una drammatizzazione un po' troppo spinta e, invece, così non è stato.
Una grand storia d'amore in senso lato che cattura e conquista. Bello senza mezzi termini!

Titolo: Tre gocce d'acqua
Autore: Valentina D'Urbano
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2021

Voto
10/10

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