Se dovessi definire questo romanzo in breve sarebbe UN PUGNO NELLO STOMACO.
Mi sono approcciata al libro, dopo aver letto la sinossi, con uno spirito quasi leggero. Ma poi, di pagina in pagina, è salita terribilmente la tensione fino al climax finale, che mi ha letteralmente lacerato l'anima.
È un romanzo forte, ma che dico, fortissimo questo di Andrej Longo, che comincia con una visita al cimitero: Carmine, Papele e Ivano vanno a fare visita al padre nella cappella di famiglia nel giorno dell'anniversario della sua morte.
E, subito dopo, condividono una cena a casa di Ivano, il fratello più piccolo, arrivato dopo diversi anni dai primi due, forse,per questo, considerato da tutta la famiglia il più vulnerabile, debole, indifeso.
La famiglia Corona è una famiglia d'onore: dietro il commercio del cemento nasconde traffici illeciti ed è, diciamolo pure, la famiglia camorrista più temuta del paese e della zona (anche se, si badi bene, che la parola camorra o mafia non compare mai nel romanzo di Andrej Longo).