venerdì 14 maggio 2021

ANCHE NOI L'AMERICA di Cristina Henriquez

Sinossi
Maribel Rivera è una ragazzina bella e felice, fino all'incidente che le cambia la vita. I genitori decidono di abbandonare la sicurezza della propria casa in Messico per trasferirsi negli Stati Uniti, nel Delaware, così da garantirle la migliore assistenza possibile. Il sogno americano dei Rivera si traduce nella possibilità di dare un futuro alla figlia. Mayor Toro vive nella casa accanto, e la sua famiglia è arrivata dal Panama quindici anni prima. Il ragazzino è il solo che riesca, lentamente, a entrare in sintonia con Maribel e a farle tornare il sorriso. Le voci di Mayor e di Alma, la madre della ragazza, si alternano con quelle della comunità dei vicini: uomini e donne dalle vite divise, che devono lottare per conquistare un nuovo presente lasciandosi alle spalle la nostalgia e le fatiche del passato.

Recensione
Questa recensione va scritta di getto, perché è così che il libro va letto.
Va letto d'un fiato perché è così doloroso, straziante e commovente che soffermarsi, rileggere, lasciarlo decantare sarebbe troppo doloroso.
O almeno lo sarebbe stato per me.

Il romanzo di Cristina Henriquez parla di immigrazione: tutta la storia ruota intorno a due famiglie di Latinos immigrate negli Stati Uniti per motivi diversi tra loro.
I Rivera, con la figlia Maribel, angelica creatura le cui giovinezza, bellezza e vitalità sono state segnate da un bruttissimo incidente che l'ha resa parzialmente invalida dal punto di vista cerebrale, si trasferiscono negli Stati Uniti per dare, appunto, a Maribel la possibilità di seguire scuole specializzate, nella speranza che lei trovi un giovamento.
I Toro invece, il cui figlio minore Mayor si innamora di Maribel, sono immigrati da Panama principalmente per scappare dalla guerra civile che negli anni 70 infuriava nel paese.
I due ragazzi si innamorano e questo amore porta un notevole giovamento a Maribel ma, le paure della famiglia della ragazza e la rigidezza educativa del padre di Mayor, contrasteranno aspramente questo rapporto di amore adolescenziale e i loro preconcetti non gli permetteranno di vedere gli enormi progressi di Maribel e l'aura di felicità che aleggia intorno a Mayor, ragazzino apparentemente non brillante e un pochino ghettizzato dai coetanei, insicuro e, fondamentalmente, un  depresso.
 
Inutile dire che i temi centrali di questo libro sono l'immigrazione e il razzismo.
Questo libro mi ha fatto piangere a catinelle: ho pianto molto per l'indignazione e la sofferenza intrisa tra le pagine, ma ho anche pianto per quel senso di speranza che l'autrice infonde nel finale.
È uno di quei romanzi che vedrei benissimo trasposto in un film, tanto vivide sono le immagini che crea nel lettore e tanto bene sono caratterizzati i suoi personaggi principali.
Un romanzo dove c'è una netta distinzione tra "i buoni" e "i cattivi": i Rivera e i Toro sono i Buoni, l'uomo che ha sparato deliberatamente e a sangue freddo al padre di Maribel, lui e suo figlio, invece, sono "i cattivi" (mi perdonerete lo spoiler, infatti mi fermo qui!).
È una distinzione netta che l'autrice segna senza pudore tra il migrante indifeso, rispettoso delle leggi, lavoratore, ingenuo e il non migrante, quello che anziché accogliere scatena l'odio verso un altro essere umano che ha, come unica "colpa" quella di essere costretto a immigrare.
Forse un tema che appare assai scontato ma sul quale, credo, non si debba mai chiudere il tendone del palcoscenico e spegnere le luci di sala: bisogna parlarne, parlarne e parlarne ancora e ancora, senza scontatezza, senza preconcetti, senza astio, odio, rabbia o timori.
Senza dialogo e senza accoglienza, in fondo, l'uomo, cos'è?

Vi lascio con la meravigliosa quarta di copertina che si commenta da sé:

Titolo italiano: Anche noi l'America
Titolo originale: The Book of Unknown Americans
Autore: Cristina Henriquez
Editore: NN Editore
Anno di pubblicazione: 2016



Voto

9.0/10

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