lunedì 31 maggio 2021

L'ISOLA DELL'INFANZIA di Karl Ove Knausgard

Questo terzo libro di Knausgard ripercorre la sua infanzia dai 6 anni circa, quindi dall'inizio della scuola primaria, fino alla fine della scuola secondaria e, quindi, l'inizio del liceo.
Karl Ove vive con la famiglia, padre, madre e il fratello Yngve sull'isola di Tromoya, un'isola della Norvegia meridionale, dove essere bambini e giovani ragazzi è, in un certo senso, facile: non vi sono grandi pericoli, la popolazione si conosce quasi tutta e i bambini e ragazzi sono lasciati, fin da piccoli, liberi di uscire in compagnia senza la supervisione dei genitori, avendo quindi la possibilità di esplorare la natura, inventarsi giochi di ogni tipo (a volte anche al limite della pericolosità), dedicarsi agli sport e alle relazioni interpersonali.
Ci sarebbero tutti gli ingredienti perché l'infanzia di Karl Ove sia un'infanzia radiosa, invidiabile: un fratello maggiore a cui poter rivolgersi per chiedere consigli, un bellissimo rapporto con la madre con cui il ragazzino si sente libero di parlare di tutto, un'isola dalla natura incontaminata da esplorare, uno squadra di amici e amiche con quali è impossibile annoiarsi.
Sulla vita di Karl Ove aleggia, però, la figura ingombrante del padre, estremamente rigido e autoritario, che impartisce ordini e punizioni per la più piccola disobbedienza: è un padre che arriva ad impedire al figlio di 9 anni di proseguire il corso di nuoto perché una sera, dopo una lezione, il ragazzino rientra in casa senza una calza che ha inavvertitamente perso negli spogliatoi della piscina o che lo punisce costringendolo ad ingoiare 5 mele di fila fino a farsi venire la nausea perché il giorno precedente il piccolo aveva "osato" mangiare due mele anziché l'unica mela giornaliera a cui aveva diritto.
E', quindi, in questa sensazione di eterna paura che Karl Ove cresce: paura dell'ira del padre che, la maggior parte delle volte, è priva di fondamento. 
E proprio perché, inconsciamente, il piccolo sa che le punizioni del padre e l'estrema rigidezza sono esagerate, l'altro sentimento che alberga in Karl Ove è la necessità di ribellione. Si lancia, quindi, in compagnia degli amici e ben consapevole delle conseguenze a cui può andare incontro, nelle azioni e nei giochi più spericolati: danno fuoco a dei campi, si infilano in tubazioni delle fognature nelle quali potrebbero rimanere incastrati e chi più ne ha più ne metta.
Il romanzo si chiude col trasferimento della famiglia Knausgard nei pressi di Kristiansand, altra città della Norvegia meridionale, dove il padre ha trovato un nuovo impiego.
E sarà qui che Karl Ove passerà la sua adolescenza (di cui si parlerà nel quarto volume di questa serie di romanzi).

Pur se caratterizzato dallo stesso stile di scrittura dei precedenti, questo romanzo è più leggero, più narrativo ed è quello che, cronologicamente, avrebbe dovuto avere il titolo di Libro Primo.
E' un romanzo che, a differenza dei precedenti, è adatto a tutte le fasce d'età, proprio per gli argomenti di cui tratta ed il suo contenuto.
Un romanzo che io ho trovato, a tratti, un pochino noioso.
Privo quasi totalmente di flashback o salti in avanti e di digressioni, il racconto viene approcciato in maniera cronologica, cosa che rende facilmente fruibile e abbastanza scorrevole il tutto.
Kausgard ha il coraggio di rivelarsi per quello che è realmente: un ragazzino assai sensibile, dalla lacrima facile e, proprio per questi motivi, giudicato dai compagni un po' effemminato. 
Avido lettore fin da giovane, con attitudine verso le materie letterarie e la musica, pone le basi per descrivere il ragazzo e l'uomo che abbiamo trovato nei precedenti romanzi e che saranno i protagonisti dei tre libri a seguire.
Lettura quindi che ho trovato propedeutica per capire fino in fondo "l'Uomo Knausgard".


Titolo italiano: L'isola dell'infanzia
Titolo originale: 
Min kamp. Tredje bok
Autore: Karl Ove Knausgard
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2015



Voto

7.5/10


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