martedì 26 aprile 2022

CONTRO UN MONDO SENZA AMORE di Susan Abulhawa

Sinossi
Nahr è rinchiusa nel Cubo: tre metri quadrati di cemento armato levigato, privata di ogni riferimento di tempo, con i suoi sistemi di alternanza luce e buio che nulla hanno a che vedere con il giorno e la notte. Vanno a trovarla dei giornalisti, ma vanno via a mani vuote, perché Nahr non condividerà la sua storia con loro. Il mondo lì fuori chiama Nahr una terrorista e una puttana; alcuni forse la chiamerebbero una rivoluzionaria o un esempio. Ma la verità è che Narh è sempre stata molte cose e ha avuto molti nomi. Era una ragazza che ha imparato, presto e dolorosamente, che quando sei un cittadino di seconda classe l’amore è un solo tipo di disperazione; ha imparato, sopra ogni cosa, a sopravvivere. Cresciuta in Kuwait, è una ragazza arrivata in Palestina con le scarpe sbagliate e che, senza andare a cercarseli, trova scopi, passione politica, amici. E trova un uomo dagli occhi scuri, Bilal, che le insegna a resistere; che prova a salvarla ma quando è già troppo tardi. Nahr si mette seduta nel Cubo e racconta la storia a Bilal. Bilal che non è lì, che forse non è più neanche vivo, ma che è la sua unica ragione per uscire fuori.

Recensione
È con immensa emozione che riprendo in mano un romanzo di Susan Abulhawa, dopo il suo primo meraviglioso Ogni mattina a Jenin e il suo secondo (meno intenso) Nel blu tra il cielo e il mare, ho voluto credere al 100% in questo suo ultimo lavoro e ho fatto bene perché è un romanzo che, come gli altri, ha al centro la Palestina e che ha tanto cuore quanto stile e passione.
Susan Abulhawa è stata profuga, ha lasciato la Palestina dopo la Guerra dei 6 giorni e, dopo aver vissuto in diversi paesi, è approdata negli Stati Uniti. 
In questo romanzo la scrittrice mette tanto della sua vita da errabonda: c'è il Kuwait, infatti, la Giordania e, infine, la Palestina.
Si schiera eccome, Susan Abulhawa, che sulla questione araba non è mai stata velata né tenera e che ci racconta la questione israelo-palestinese dal suo punto di vista senza fare sconti, senza nascondersi.
Nahr, la protagonista di questo romanzo, infatti, è stata rinchiusa in una prigione di massima sicurezza israeliana per 16 anni: ha collaborato con la resistenza, il marito Bilal ha messo in piedi un attentato terroristico ed è riuscito a scappare...e quindi è Nahr quella che deve essere punita e quella che verrà, poi, usata come esca.
Siamo nel pieno della Seconda Intifada e mai la repressione Israeliana è stata così dura...
Nahr arriva in Palestina, la sua terra natia che, però, non ha mai conosciuto, essendo stata rifugiata prima in Kuwait e poi, a seguito della guerra in Iraq, in Giordania, per divorziare dal marito che ha sposato giovanissima e che, dopo poco, la abbandona.
Qui conosce Bilal, il fratello del marito, e se ne innamora perdutamente. Nahr si trova, quindi, coinvolta nella lotta per la resistenza Palestinese e ne fa una causa propria, diventando lei stessa una parte attiva nelle azioni terroristiche.
Nahr, nella Palestina, ritrova la patria che non ha mai avuto, si sente finalmente a casa, si sente donna, accettata, coccolata, amata, dimenticando il suo passato macchiato da scelte sbagliate.
Sarà il suo grande riscatto.

Ho amato tanto questo libro, un po' per l'argomento e il pezzo di storia contemporanea che ci racconta, tanto chiacchierata ma, in fondo in fondo, molto poco conosciuta.
Ma l'ho amato, soprattutto, per il tanto cuore che l'autrice mette nel libro: ci mette tutta sé stessa, regalandoci pezzi di vita sua (c'è tanto di autobiografico qui dentro) e, soprattutto, regalandoci un'opinione e un punto di vista bello chiaro, cristallino, schierato senza mezze misure e senza buonismi che va rispettato, qualsiasi sia lo schieramento di cui decidiamo di fare parte.
Sono tantissimi i personaggi che, oltre a Nahr, ho amato, partendo da Bilal, questo uomo fiero e di poche parole, capace di grandi gesti e in grado di provare e fare provare sentimenti intensi.
Lui e sua mamma hanno saputo accogliere Nahr a braccia aperte, nonostante il divorzio con il fratello, andando oltre le convenzioni sociali. Anche in questo ho trovato tanto coraggio.
Ma più di tutto, credo che troverete negli intrighi della storia stessa, quella che ha coinvolto i due mariti (fratelli) di Nahr e che è il pilastro di tutto il romanzo, la vera ragione e anima di questo libro. 
Come nel suo primo romanzo, infatti, Susan Abulhawa non ci nega un po' di suspence e un bell'intrigo famigliare che fa del libro un gran libro.


Titolo italiano: Contro un mondo senza amore
Titolo originale: Against the Loveless World
Autore: Susan Abulhawa
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2020

Voto
9.5/10


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