sabato 30 aprile 2022

IL QUARTETTO RAZUMOVSKY di Paolo Mauresing

Non avendo mai letto nulla di questo autore, decido giustamente di cominciare dalla coda, ovvero dal suo ultimo romanzo pubblicato postumo.
Premetto di non aver letto la trama prima di accingermi a leggerlo, perciò non avevo la più pallida idea del genere, se non che lo avevo visto in un post per l'anniversario del giorno della memoria, quindi sapevo che, in qualche modo, aveva a che fare con il nazismo e il genocidio.
L'inizio del libro mi regala una scrittura fluida e ben rodata, solida, classica di chi ha scritto tanto (ed è proprio il caso di questo autore) e ciò mi mette subito a mio agio: so che ovunque mi vorrà portare il libro mi sentirò su una barca sicura senza falle.

Apparentemente siamo davanti ad una storia come tante: tre amici di origine tedesca ma che vivono da tempo negli Stati Uniti si ritrovano dopo parecchi anni. 
Ai tempi della Seconda Guerra mondiale componevano, insieme a Vittoria, un quartetto d'archi molto famoso e apprezzato, tanto da aver suonato, addirittura, per Hitler.
Del partito nazista condividevano i valori e le azioni e soprattutto il protagonista, voce narrante del romanzo (che è scritto interamente in prima persona sotto forma di confessione) era impegnato attivamente nel partito nazista.
Il quartetto, al termine della guerra, si è sfaldato e i 4, per le più svariate ragioni, dopo varie vicende personali, si ritrovano negli Stati Uniti. Ma Vittoria, affetta da una malattia, è ormai assente e non sembra riconoscerli: non è, quindi, in grado di ricostituire il quartetto allo scopo di un ultimo e memorabile concerto.
Viene sostituita dalla giovane ed affascinante Vanessa.
Ma la sera prima del debutto, l'omicidio di Max Brentano, leader del gruppo, sconvolge tutti i piani e porta a galla un'antica storia di gelosia, rancori e odio.
Storia che viene fuori in forma di confessione, direttamente dalla bocca del protagonista che confesserà e il suo passato da torturatore all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, e i suo segreti: è un freddo e cinico assassino plurimo, infatti, Rudolf Vogel, che non si accontenta dei delitti già commessi, ma vuole chiudere il cerchio di una storia e di un'ossessione che ha le radici in quel passato già abbastanza macchiato dalla colpa.
È la descrizione di una belva feroce, questa, che con grandissima nonchalance e serenità compie delitti efferati, auto-assolvendosi e credendosi nel giusto. La visione distorta di eventi che solo una mente profondamente malata e insana può partorire.

È questo il personaggio che Paolo Mauresing ci regala con questo romanzo, scritto divinamente dal mio punto di vista e che ci racconta in maniera distaccata, oggettiva, fredda, un assassino.
Sicuramente la scelta del protagonista come voce narrante vi permette di entrare ancor più nel personaggio e capirne la sua bestialità che sta proprio nel riuscire a descrivere i delitti e le azioni più efferrate come se fossero una gita in montagna o un'uscita al supermercato per fare la spesa.
Descrive con lo stesso tono distaccato i suoi ultimi anni nel braccio della morte che, visto dai suoi occhi, non appare poi così disumano.
Ho apprezzato moltissimo questo romanzo che, se non può essere classificato come un thriller né, tantomeno, un giallo, è sicuramente un viaggio psicologico nella mente umana irrinunciabile.


Titolo: Il quartetto Razumovsky
Autore: Paolo Mauresing
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2022

Voto
8.5/10

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