mercoledì 29 settembre 2021

UNA MATTINA DI OTTOBRE di Virginia Baily

Sinossi
L'alba color acciaio è fredda come la pioggia sottile che si deposita silenziosa tra i suoi capelli e le scivola lungo il collo. Chiara Ravello però ha smesso di farci caso nell'istante in cui si è inoltrata nel quartiere ebraico. Ha come la sensazione che quei vicoli siano stati svuotati di vita e non rimanga che l'eco di una sofferenza muta. Quando sbuca in una piazza, Chiara vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Non si scambiano nemmeno una parola, basta quello sguardo. Chiara capisce e, all'improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Con sua grande sorpresa, i soldati fanno scendere il piccolo e mettono in moto il camion, lasciandoli soli, mano nella mano. Sono passati trent'anni dal rastrellamento del ghetto di Roma e, all'apparenza, Chiara conduce un'esistenza felice. Abita in un bell'appartamento in centro, ha un lavoro che ama, è circondata da amici sinceri. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, per Chiara arriva il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo.

Recensione
Siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e i tedeschi stanno rastrellando il ghetto di Roma e caricando tutti gli ebrei sui camion per condurli verso i campi di concentramento quando uno sguardo scambiato tra due donne, Chiara e la madre di Daniele permette di salvare il piccolo dalle torture dei nazisti.
Questo istante del libro è forse il più bello: due donne, che senza parlare, si capiscono e decidono di amare incondizionatamente la stessa creatura.
La mamma di Daniele che lo affida alle braccia di una sconosciuta compiendo il più grande atto di amore possibile, pur di salvargli la vita, e Chiara, questa giovane donna che, senza conoscere la famiglia di Daniele né, tantomeno il piccolo, accetta di diventare madre nel giro di un istante e di prendere sotto l'ala questo bambino, pur sapendo quali siano i rischi che lei può correre nascondendo un ebreo.
Daniele non rende la vita facile a Chiara: è uno sbandato, drogato, coinvolto in risse e in rapine, più di una volta Chiara è costretta a rimetterci tutti i suoi risparmi e i suoi gioielli per sistemare i casini di Daniele.
Ma nonostante tutto lo ama infinitamente.
Poi, dopo l'ennesimo fallimento di Daniele e l'ennesimo problema, tramite l'amico prete Antonio, Daniele viene allontanato da casa, con la promessa di disintossicarsi e rimettersi sulla retta via.
Il realtà Daniele sparisce nel nulla e Chiara, dopo tanti anni, lo crede morto.
Sarà la comparsa della figlia di Daniele, di cui Chiara non conosceva l'esistenza, a riscoperchiare il vaso di Pandora e a riportare Daniele a casa.

Il romanzo è tutto un alternarsi tra passato e presente: Chiara durante la guerra alle prese con gli stenti e i rastrellamenti, sempre vigile per proteggere Daniele dai soldati nazisti, fugge per un periodo da Roma e scappa con la sorella Cecilia e il figlio acquisito nella fattoria della nonna.
Chiara e Daniele se ne tornano poi a Roma dove incontrano l'amante del padre di Chiara (ormai morto) Simone, con la quale Chiara finisce per intrecciare un rapporto d'amicizia solido e duraturo nel tempo.
E poi ci sono i capitoli dedicati gli anni '70 durante i quali Chiara viene a conoscenza dell'esistenza di una figlia di Daniele e decide di ospitarla a casa sua. 
Sono forse i capitoli dedicati al passato di Chiara e Daniele e alla guerra quelli più toccanti e che mi hanno appassionata di più, nonostante il tema e l'ambientazione storica così inflazionati.
Anche se il romanzo, per la prima metà, stenta un po' a decollare e ho fatto un po' di fatica a trovare il giusto ritmo di lettura, il libro si riscatta nella seconda parte che è molto meno lenta della prima.
Avrei, però, preferito se l'autrice avesse approfondito meglio gli anni tormentati di Daniele dei quali, invece, fa solo dei cenni. Totalmente mancante, inoltre, un approfondimento riguardo la storia d'amore tra Daniele e la donna inglese con cui ha avuto una figlia: confesso, infatti, che, capitolo dopo capitolo, cresceva la mia aspettativa da questo punto di vista e sono totalmente rimasta a bocca asciutta.
Una lettura piacevole ma, purtroppo, senza grandi acuti che, a mio parere, l'avrebbero resa una grande storia.

Titolo italiano: Una mattina di Ottobre
Titolo originale: Early One Morning
Autore: Virginia Baily
Editore: Nord
Anno di pubblicazione: 2016

Voto
7.0/10


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