sabato 4 settembre 2021

ROSSO SANGUE di Elda Lanza

Sinossi
Sarà Massimo Gilardi a fare luce sull'aspetto più atroce di un assassinio di cui si sta occupando la polizia: atroce non solo per sua brutalità, ma perché la vittima ha solo diciott'anni ed è morta per amore, abbagliata da un sogno che sapeva impossibile, e che l'aveva spinta dove non avrebbe mai immaginato di finire. Si chiamava Viola, e un giorno non è tornata a casa. La mattina seguente il suo cadavere viene ritrovato tra acqua, melma e topi in un dirupo a breve distanza dal piccolo paese dove tutti la conoscevano, ma nessuno sapeva. Né la famiglia, dominata da un padre-padrone violento, né il parroco, uomo colto e sin troppo affascinante, né le amiche, che da mesi aveva quasi smesso di frequentare. Parallelamente alle indagini della polizia, del caso si interessa l'investigatore Giacomo Cataldo con la collega Elsa Bruni. E sarà proprio lei, grazie alla sua capacità di leggere nei pensieri e nell'anima delle persone, che molti sbeffeggiano come se si trattasse di stregoneria, a individuare la strada che condurrà alla soluzione.

Recensione
Questo giallo di Elda Lanza è tratto da una storia, ahimè, vera.
La diciottenne Viola, trovata morta e con l'utero asportato in un dirupo alla base di un ponte è la povera vittima di un omicida "per caso" che, spinto dalla sua follia irrazionale, compie altri efferati delitti allo scopo di fare tacere tutti coloro che, in qualche modo, sanno qualcosa sull'identità dell'assassino della giovane Viola.
La ragazza, innamorata del figlio di un noto avvocato del paese, abbandona la sua volontà di darsi ai voti e, pian piano, si allontana dalla chiesa e dalle due amiche del cuore per darsi in tutto e per tutto al fidanzato Roberto il quale la convince ad intrattenere rapporti sessuali, oltre che con lui, anche con un amico dalle attitudini perverse.
Questo è un libro giallo atipico: infatti leggendolo ho come avuto l'impressione che Elda Lanza non avesse velleità di creare suspance nel lettore, probabilmente proprio per il fatto che il libro è tratto da una storia vera.
Si è limitata a raccontare i fatti, sia dal punto di vista degli inquirenti, tramite un lunghissimo discorso diretto fra i vari personaggi che dura per quasi tutto il libro, sia dal punto di vista dei colpevoli, che lei presenta palesemente ben prima della fine del romanzo (lasciando comunque qualcosa in sospeso e non svelando proprio tutto al lettore).
Una scelta dettata, a mio avviso, anche dalla natura del delitto: un delitto, purtroppo, vicino a noi, commesso in maniera quasi goffa, sicuramente improvvisata, certamente senza la volontà di commetterlo. Un delitto, quello di Viola (ma anche i seguenti) raffazzonato.
È con grande delicatezza che Elda Lanza ci pone una vicenda che, invece, di macabro, violento e raccapricciante avrebbe molto, forse per renderlo fruibile da tutto il pubblico, anche quello più delicato ed impressionabile.
E sta proprio in questo il lato vincente del romanzo, del tutto suis generis e così diverso da altri più noti romanzi gialli, a volte iper costruiti.
È un libro essenziale, senza fronzoli, senza svolte o flashback, senza complicazioni, probabilmente scritto per rendere giustizia alla giovanissima vittima e alla sua modesta famiglia.
Una lettura scorrevole che ho apprezzato per la sua limpidezza e che mi ha permesso di affrontare con meno angoscia un fatto di cronaca nera così barbaro.

Titolo: Rosso sangue
Autore: Elda Lanza
Editore: Salani
Anno di pubblicazione: 2019

Voto
9.0/10

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