giovedì 9 settembre 2021

FANTASIE DI STUPRO di Margaret Atwood

Non chiedetemi perché abbia cominciato a leggere qualcosa di questa immensa scrittrice proprio da una raccolta di racconti che, si sa, per me sono sempre ostici.
Non li amo perché di solito non riesco a trovarne il filo conduttore e perché, spesso, mi lasciano qualcosa di incompiuto.
In questo caso, ciò che accomuna i racconti di questo libro, è il fatto che tutti hanno come protagoniste delle donne. Donne che spesso hanno delle grosse difficoltà con il mondo maschile col quale intrattengono rapporti ostici, infelici e insoddisfacenti.

C'è, per esempio, Christine, sovrappeso e sgraziata, una donna non sessualmente appetibile, che si ritrova pedinata da un ragazzo di origini asiatiche e che, nonostante il fastidio che questo pedinamento le crea, nonché la paura di essere, prima o poi aggredita, si sente rinfrancata da queste attenzioni al limite dello stolking: quindi sono anche io una donna desiderabile, una donna su cui un uomo può sviluppare un'ossessione...
Salvo poi essere amaramente disillusa dal fatto che questo ragazzo di origini orientali, in realtà, segue e perseguita un po' tutte, persino una suora sessantenne sicuramente priva di fascino...
C'è la coppia in viaggio nel Galles sulle orme della tomba e della casa di un personaggio storico (forse un poeta, uno scrittore, l'autrice non lo specifica lasciando al lettore la libera interpretazione): è una coppia ormai sfatta, distante, sfilacciata che, nonostante i tentativi di riavvicinamento, si deve rassegnare alla fine del rapporto. Non è una fine tragica, astiosa, rabbiosa... È semplicemente un prendere atto della loro medesima finitezza.
E c'è il racconto da cui è preso il titolo del libro: quattro colleghe al tavolo del bridge si interrogano su quali siano le fantasie di stupro l'una dell'altra. Ma è Estelle, la voce narrante del racconto, che ci rivela di più di sé stessa, confessando che tra le sue tante fantasie di stupro c'è anche quella di incontrare uno sconosciuto malato di leucemia fulminante come lei il quale, proprio a causa della malattia terminale, decide di violentare la prima donna che incontra per strada. È il destino che li fa incontrare: due disgraziati malati dello stesso male che finiscono per passare insieme i loro ultimi mesi di vita. Non c'è quindi nulla di violento in questo pensiero di Estelle, piuttosto di romantico e tenero.
Poi c'è un racconto apparentemente autobiografico dove l'autrice parla di un amore universitario non corrisposto. Un amore che l'ha abbandonata senza spiegazioni dopo averla portata fino a New York e averla fatta aspettare ore in una camera d'albergo in attesa di un incontro romantico e fisico.
Dopo anni, l'autrice, già felicemente sposata, poetessa famosa e madre di amati figli, lo reincontra ad una conferenza e capisce di non essersi veramente liberata di questo amore di gioventù non corrisposto. Nonostante la sua vita sentimentale appagante e piena, l'amore non corrisposto è ancora in grado di lasciarle un vuoto dentro.
Ci sono Sarah ed Edward in viaggio in Messico, una coppia distrutta dalla perdita di un figlio nato morto. Morto per colpa di Edward, secondo Sarah: il marito, infatti, quando le hanno annunciato che il bambino era morto, non era con lei, si era allontanato a comprare le sigarette, convinto che il parto non sarebbe stato troppo veloce. E Sarah non ha mai perdonato al marito di averla lasciata sola in quel frangente e, forse per punizione, o forse per non aver elaborato il lutto, si rifiuta di riprovare ad avere un altro figlio da Edward.

Insomma, c'è la più varia umanità in questi racconti, scritti con uno stile davvero ricercato e particolare, di cui andrò a cercare tracce nei romanzi di questa autrice e poetessa famosissima e osannata da lettori e critici.
Noto una grande ricerca e introspezione, nonché una descrizione dei particolari e dei dettagli davvero notevole. 
Nonostante questi punti di forza del libro, questa raccolta di racconti, come altre in passato, mi lascia un po' con l'amaro in bocca: ho avuto difficoltà a trovare il senso di alcuni racconti e a cogliere il significato profondo che l'autrice vuole trasmettere.
Su alcuni è scattata, addirittura la noia. So benissimo che, questa, è una mia difficoltà e incapacità personale, motivo per cui persevero nell'affrontare, comunque, questo genere che trovo sempre un po' ostico, però, così è...
Mi sono ripromessa di leggere, a brevissimo, un romanzo di questa autrice di cui voglio imparare a conoscere lo stile e i pensieri. Voglio entrare dentro il suo mondo così variegato e complesso, dentro i meandri del suo cervello e della sua fantasia. Voglio capire se fa per me, se sono in grado di seguirla nei suoi viaggi e nella sua costruzione letteraria.
Insomma, mi voglio mettere alla prova.

Titolo italiano: Fantasie di stupro
Titolo originale: Dancing Girls and Other Stories
Autore: Margaret Atwood
Editore: Racconti
Anno di pubblicazione: 2018

Voto
7.0/10




1 commento:

  1. Bella recensione, permette a chi la legge di "leggere" la storia, di sentire le tue sensazioni. Non penso che questo possa essere un libro che fa per me, però non ti nego che ho memorizzato il titolo e la trama.

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