martedì 12 ottobre 2021

LA SPOSA DEL MARE di Amity Gaige

Sinossi
Chiusa nell’armadio della sua stanza, Juliet legge il diario di bordo che suo marito Michael ha scritto nell’anno trascorso in barca a vela insieme a lei e ai loro due bambini. Il viaggio è stata un’idea di Michael, che si è indebitato per acquistare la barca, e Juliet ha acconsentito, piena di dubbi. Comincia così un lungo e incalzante dialogo a due voci: Juliet ripercorre la memoria degli eventi, e Michael racconta il presente, inconsapevole e ottimista, certo che quella sia l’unica possibilità per recuperare il matrimonio, salvare Juliet dall’insoddisfazione, dare un’altra vita ai bambini. E all’inizio pare funzionare: a bordo dello yacht i vecchi problemi vengono spazzati via, la famiglia si trasforma in un perfetto equipaggio e la barca e il mare diventano la casa sempre desiderata. Ma il destino è in agguato, a strappare alibi e certezze, e a svelare il senso della vita anche a costo di perderla. Amity Gaige parla al nostro desiderio più profondo di essere amati e di sentirci liberi, senza compromessi; e parla di famiglia e matrimonio, rivelandoci che le gabbie più anguste sono quelle nascoste nella nostra mente.

Recensione
Ecco che, parlare di un libro che ho trovato bellissimo, emozionante ma anche molto realista (guarda caso, ancora una volta, pubblicato da NN Editore che non ne sbaglia una) mi viene particolarmente difficile.
Eh già, perché questo romanzo è una piccola chicca, una di quelle che andrebbe centellinata anche se non si riesce, si vuole continuare nella lettura perché la voce dell'autrice ti culla dolcissimamente ed è difficile staccarsi.
Michael e Juliet sono una coppia di americani come tante: hanno due figli Sybil di sette anni e George di tre anni e una vita ordinaria. Lui lavora molto ed è spesso fuori casa, lei ha abbandonato il dottorato sulla poetessa Anne Sexton per fare la mamma e la casalinga.
Ma l'infelicità e la depressione minano il matrimonio: Juliet si sente sempre più in gabbia in una vita che le sta stretta (e ancora una volta ritrovo il tema della donna "costretta" a dedicarsi in tutto e per tutto alla famiglia e ai figli dovendo rinunciare alla propria carriera e alle proprie aspirazioni, ma ci ritorno più avanti) e un dolore dovuto ad un abuso subito in tenera età non le permette di essere felice e di rendere felice. Michael, pur amando moltissimo la moglie, è annichilito dalla sua infelicità e, spinto dalla sua indomabile voglia di vivere, decide di comprare una barca a vela e di partire, con tutte la famiglia, alla volta dei Caraibi, per un viaggio lungo un anno.
La vita in barca non è facile, ma la sua essenzialità permette di portare a galla infelicità, rancori, sentimenti, passioni dando alla coppia un nuovo dialogo e, forse, un nuovo inizio. Le difficoltà di andare per mare trasformano pian piano la coppia in una squadra.
Ma, si sa, la vita è implacabile, e il dolore sta sempre in agguato. E così, l'autrice, pian piano ci svela la grande perdita che la famiglia Partlow ha dovuto affrontare, una perdita senza eguali, così dolorosa da essere in grado, forse, di ridare la giusta dimensione alle cose.

Difficilmente mi sono trovata davanti ad un romanzo così ben congeniato da darmi l'impressione di essere di fronte ad un film, di fronte ad un fatto reale, di fronte ad una storia vera (anche se storia vera non è).
Le voci narranti sono due: la principale è quella di Juliet che tiene le fila della storia e, in prima persona, ci racconta emozioni e fatti.
E poi c'è la voce di Michael, che esce fuori dal suo diario di bordo, che la moglie legge nascosta dentro l'armadio a muro, venendo a scoprire pensieri e sentimenti del marito che lui, spesso, non le palesa, e capendo quanto lui la ami e quanto adori i suoi figli.
Juliet, come anticipatovi, è una di quelle donne non felici, che soffre della sua impossibilità di seguire la carierra e la realizzazione personale. 
È incredibile come, nel 2021, noi donne siamo ancora costrette dal sistema a scegliere: crescere i figli o lavorare, studiare, fare carriera, dedicarci anche un po' a noi stesse?
Perché ci lasciano ancora abbandonate a noi stesse e alle nostre coscienze di mamme che vorrebbero certamente fare bene le mamme, senza però rinunciare ad essere donne, ad essere noi stesse, quelle per cui abbiamo studiato, quelle mosse da quello in cui crediamo, quelle con un cervello ed un'ambizione, quelle capaci e quelle che, con le proprie competenze, sarebbero in grado di fare più bello il mondo?
Vorrei urlarlo, perché sempre più spesso vedo donne, amiche, colleghe, oppresse dalla rinuncia, mentre avremmo il diritto di essere l'una e l'altra cosa: brave mamme e mogli/compagne e donne realizzate.
Amity Gaige, con questo libro, ripropone un tema che sembra ormai sdoganato e che, invece, mai come oggi è attuale e pressante, da affrontare al più presto, ai livelli più alti della politica mondiale.
Lo fa con grazia e, allo stesso tempo, con ardore, con una bella scrittura pulita che rende il romanzo molto scorrevole e concreto.
Un libro che consiglio senza indugi a tutti, bellissimo nella sua essenzialità, pieno e pregno di significato e di messaggi.
La libertà, prima di tutto!!!

Titolo italiano: La sposa del mare
Titolo originale: Sea Wife
Autore: Amity Gaige
Editore: NN Editore
Anno di pubblicazione: 2021

Voto
9.0/10

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