martedì 22 giugno 2021

RESTA LA POLVERE di Sandrine Collette

Sinossi
Quando Rafael viene al mondo la fattoria è già un inferno: il padre se n’è da poco andato per sempre; i fratelli maggiori, i temibili gemelli Mauro e Joaquin, forti e prepotenti, odiano l’ultimo arrivato e lo maltrattano; l’altro fratello, Steban, è semiritardato, e la madre, rozza e avara, tiene insieme quella famiglia di disperati con tirannica autorità. Nella steppa patagonica battuta dal vento, tra sassi, polvere e cespugli riarsi, la vita scorre secondo i ritmi dell’allevamento, con le mandrie e le greggi da spostare a seconda delle stagioni, la tosatura della lana, gli accoppiamenti e le macellazioni, sempre in uno spietato clima di miseria, sangue e sudditanza gerarchica: la madre è il capo assoluto, sotto di lei i gemelli, sotto di loro Steban, detto lo scemo, e sotto tutti gli altri Rafael, detto il piccolo.
La tensione sale sino al precipitare degli eventi, una guerra combattuta dalla madre tiranna a colpi di astuzia e dai figli grandi a colpi di brutalità, con Rafael capro espiatorio di tutti e l’altro fratello Steban, sbigottito dalla nascita, che alterna la sua complicità con l’una o l’altra fazione.

Recensione
Rafael è il minore di quattro fratelli. Ci sono, poi, Joaquim e Mauro, i due gemelli più grandi di lui di sei anni e Steban che ha quattro anni più di Rafael.
I quattro ragazzi vivono con la madre in una fattoria isolata della Patagonia argentina, in un periodo che si potrebbe collocare tra la seconda metà dell' '800 e i primi anni del '900.
Il padre li ha abbandonati, scomparso una notta in circostanze misteriose, un mistero di cui solo Steban conosce la verità e la tiene ben custodita.
I ragazzi crescono in fretta, Steban e Rafael sono sottoposti di continuo alle angherie dei due fratelli maggiori che, invece, da buoni gemelli, fanno squadra a sé, ritenendo i fratelli più piccoli un peso e degli schiavi da poter manipolare a proprio piacimento.
Sono però tutti e quattro succubi della madre, filano come dei soldatini al suo cospetto. Una donna dura, segnata dagli eventi della vita e dal lavoro della fattoria, nonché dall'aver dovuto crescere quattro figli completamente da sola.
E' una donna che si dedica volentieri al poker e al bere insieme ad altri cow boys quando si reca al villaggio: una donna che non ha paura di nulla e che non ha nemmeno molto a cuore i figli. 
Tutto scorre sempre uguale alla fattoria, tra la macellazione dei manzi, la tosatura delle pecore e la povertà ma il mondo cambia quando, una sera, la madre perde Joaquim al poker.
Rafael, il figlio più piccolo e anche il più scaltro e coraggioso, si sente finalmente libero dal giogo dei gemelli e comincia a prendersi i suoi spazi, finché una notte, assalito da Mauro in modo del tutto inaspettato e picchiato fino allo svenimento, si scorda di rinchiudere i cavalli nella stalla, trovandosi, quindi, costretto dalla madre ad andare alla ricerca dei puledri, da solo, nella pampa argentina.
Ed è qui che fa un incontro inaspettato che cambia le sorti della storia e di tutta la famiglia.

Questo è un romanzo western dove c'è un clima di tensione continua: ad ogni pagina ci si aspetta un delitto, un evento nefasto, un assassinio, una disgrazia. Ma l'autrice è così brava da condurci fino alle ultime pagine senza che, sostanzialmente, non accada nulla di catartico.
Benché la storia sia raccontata, a capitoli alterni, dal punto di vista di tutti i personaggi protagonisti, a me è venuto naturale schierarmi con Rafael, sicuramente perché proprio li ci vuole condurre l'autrice: verso la grande rivincita del piccoletto definito debole e buono a nulla.
Sono tutti personaggi duri, scarni, quasi privi di sentimenti ed emozioni, forgiati del vento della steppa e dalle infinite ore di lavoro in fattoria quelli che ci presenta l'autrice. Non a caso Le Monde lo ha definito un romanzo degno di Faulkner, sia per l'ambientazione che per il carattere che la scrittrice da ad ogni suo personaggio. 
Un libro dove, ancora una volta, il denaro e la brama di arricchirsi senza fatica, cambia tutto, mettendo i fratelli uno contro l'altro e contro la stessa madre. 
Una voglia di riscatto dalla propria condizione di povertà che spinge i fratelli verso le azioni più violente e impensabili, fino ad un finale del tutto inaspettato e, dal mio punto di vista, geniale.
E' un libro scritto davvero bene che, pur non essendo propriamente il mio genere (forse non è nemmeno collocabile in un genere particolare: non è un noir ma ne ha gli ingredienti, non un vero proprio western e nemmeno un puro romanzo di avventura), mi ha conquistata e convinta fino in fondo, forse proprio per il giusto mix di vari generi che non stufa il lettore.
Consiglio vivamente a tutti.


Titolo italiano: Resta la polvere
Titolo originale: Il reste la pouissière

Autore: Sandrine Collette
Editore: E/O
Anno di pubblicazione: 2017



Voto
8.5/10


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