venerdì 25 giugno 2021

FORSE MIO PADRE di Laura Forti

Sinossi
Poco prima di morire, una madre rivela alla figlia che l’uomo che l’ha cresciuta non è il suo padre biologico. Come uno sparo improvviso, una verità fino ad allora solo sospettata diviene certezza dolorosa. Un giovane conosciuto durante l’occupazione nazista e abbandonato subito dopo la guerra, è lui il padre. È lui quella presenza impalpabile con la quale la madre è sempre rimasta segretamente in contatto e che ha lasciato dietro di sé poche, labili tracce. È lui il forse padre. Inizia allora il tentativo di ricomporre, attraverso la letteratura, una storia familiare che non è solo biografia di un fantasma, ma un viaggio tra frammenti affilati, una corsa a perdifiato tra le ombre e le luci del passato. Cercando un padre mai conosciuto, una donna riacquista così la sua dimensione identitaria e profonda, trovando finalmente la forza di colmare il vuoto e di aprirsi al futuro.


Recensione
Questo libro è stata una folgorazione: quando l'ho visto sullo scaffale della libreria me ne sono subito innamorata anche se, diciamocela tutta, la copertina è un po' anonima e non lo aiuta a spiccare tra i tanti altri e le tantissime proposte editoriali super blasonate che troviamo tra gli scaffali.
E' un libro molto compatto ma, non fatevi ingannare, è assai denso emozioni e di significati.

Laura è la quarta figlia di una famiglia la cui madre ha origini ebree. Ma Laura è una figlia illegittima, non è la figlia naturale di Mauro, il capo famiglia, bensì è nata da una breve relazione extra coniugale tra la madre di Laura e il suo primo ex fidanzato.
Dopo aver avuto tre figli con Mauro, infatti, la relazione tra ma madre di Laura e il marito comincia ad andare fortemente in crisi: Mauro è un uomo dispotico, violento, infedele che, pur sopperendo brillantemente a tutti i bisogni materiali della famiglia, non riesce a rendere felice la mamma di Laura la quale, negli anni, sfiorisce ed appassisce. Su consiglio di un rabbino, quindi, si prende un mese di pausa dagli impegni famigliari recandosi in pellegrinaggio ad Assisi e qui reincontra, dopo 30 anni, l'ex fidanzato, un uomo che viene anch'esso da una famiglia assai numerosa, segnata dal dolore per la perdita precoce di un fratellino e di un fratello che in età più matura è morto suicida ma che, soprattutto, è stato marchiato dalla vita da una voglia di vino sul viso, che ha fatto si che tutti lo considerassero, fin da bambino, il brutto, lo sfortunato, quello che nessuna donna avrebbe mai desiderato.
Laura intuisce di non essere la figlia legittima di Mauro ma nessuno glielo conferma mai con certezza, fino alla morte della madre, che glielo confessa sul letto di morte.
Laura si sente per anni ripudiata da Mauro, il marito della madre, che l'ha sempre considerata solo figlia della moglie, tanto da permetterle di crescere la bambina nella religione ebraica, cosa che non era accaduto con i fratelli più grandi: come quasi a dire "quella è solo figlia tua, io non ne voglio sapere né della sua educazione, né della sua felicità, figuriamoci poi se possono interessarmi della sua religione".
E così Laura rincorre per anni, sia le attenzioni del marito della madre, sia una verità annebbiata dai tanti non detti e dalle tante allusioni e affermazioni buttate li durante i momenti di rabbia.
E' una donna incompleta, Laura, sempre mancante di un pezzo che, alla spasmodica ricerca delle sue origini e del suo vero padre, finisce per amare incondizionatamente la madre, adorarla, rendersi dipendente in tutto e per tutto da lei, nonostante la madre non sia così dolce e accogliente con la figlia, anzi, a volte, schiacciata dalla sua depressione e dalla sua delusione per un matrimonio e una vita che non la soddisfano, finisce per essere distante e scostante con la figlia, che prova di tutto per conquistarsi il suo amore.

Questo romanzo è scritto nella forma della lettera, lettera aperta per questo padre naturale che non ha mai potuto conoscere perché morto prematuramente e che si è sempre tenuto nascosto (probabilmente per rispetto) dietro la cortina del sipario. Una sorta di ricostruzione che si basa moltissimo sulla fantasia dell'autrice, proprio per la mancanza delle verità necessarie per ricostruire interamente il passato dei suoi genitori naturali e le vicende che hanno portata al suo concepimento.
Laura Forti, nel suo racconto, ripercorre anche gli anni della seconda guerra mondiale in Italia, anni durante i quali, appunto, la madre e il padre naturale erano stati fidanzati. E grazie al punto di vista di un'ebrea italiana che si nasconde dai fascisti (la madre di Laura, appunto, con la sua famiglia) il romanzo diventa anche, in parte, romanzo storico, mettendo sotto la luce dei riflettori un parte di storia dell'Italia che conoscevo ben poco.
E' un romanzo forte questo, davvero intenso e sincero, soprattutto per il suo carattere autobiografico. Un romanzo che ci lascia attoniti per quanto la vita, a volte, sia ingiusta e manchevole nei confronti dei più deboli e indifesi che, spesso, sono anche bambini.
Bambini a cui è negata persino la verità, oltre alla possibilità di conoscere un padre che sicuramente sarebbe stato degno di questo nome.


Titolo: Forse mio padre
Autore: Laura Forti
Editore: Giuntina
Anno di pubblicazione: 2020


Voto

8.5/10

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