Ho letto qualcosa in passato di questo autore italiano tanto amato, non il suo più famoso ed osannato "Il mare dove non si tocca", che voglio leggere, però, al più presto.
L' ho sempre trovato ironico ed allo stesso tempo sentimentale e commovente.
Genovesi in questo caso non scrive un romanzo, bensì, prefiggendosi il compito di ricostruire la storia del calamaro gigante, scrive una bellissima ode al nostro pianeta Terra, di cui, noi, dobbiamo ricordarci di essere solo degli ospiti e non i "padroni".
Il calamaro gigante, avvistato da naviganti, marinai e indigeni, non era tenuto in considerazione né classificato nel mondo animale dagli scienziati, che lo hanno sempre snobbato e considerato una creatura mitologica.
E così Genovesi, ricostruendo la storia di questo fantastico animale marino di cui si sa così poco celebra anche le lodi dei tanti scienziati e ricercatori che hanno dedicato la propria vita alla ricerca dei fossili, allo studio dei reperti organici e dei tanti tesori che il mare ci restituisce.
E lo fa alternando queste storie con aneddoti suoi personali, come quello della compagna di classe che per non pestare le formiche smette di uscire dalla sua stanza, impressionata dal racconto di una maestra che ha decantato la perfezione dei formicai. Oppure il racconto della sua nonna, con la quale cenava a patatine fritte, e che si è ritirata nella casa sui monti per parlare tranquillamente con il marito morto, che lei sostiene di vedere tutte le sere.
Ma sono forse le ultime le pagine più belle di questo libro, che non è un romanzo ma nemmeno un saggio, forse si può definire una storia, perché Genovesi ama le storie e sostiene che la vera relazione di amore fra due individui è quella in cui ci si sa raccontare storie. Perché le storie sono la base della vita, senza le storie e il saperle raccontare non saremmo nulla, non saremmo dei buoni genitori e nemmeno dei buoni partner. Non saremmo nemmeno degli uomini felici.
Comunque Genovesi dedica l'ultimo capitolo di questo libro alle orrende isole di rifiuti (di plastica) che stanno invadendo i nostri mari, rilasciando lentamente milioni di pezzi di microplastica che vengono ingeriti dai pesci e che, catarticamente, ritornano poi sulle nostre tavole e nei nostri piatti (probabilmente non nel mio, visto che sono vegetariana). Pare che un non vegetariano ingerisca circa 5 grammi di plastica al giorno!
È un bellissimo modo per denunciare questo scempio e questa nostra cultura consumistica che ha scelto come materiale per imballaggio forse l'unico che non si biodegrada. Una scelta dettata dall'economicità del materiale stesso e che, quindi, ancora una volta, mette davanti il denaro e gli interessi di pochi alla nostra salute e, soprattutto, alla salute del nostro meraviglio Pianeta Terra che tanto amorevolmente ci accoglie e al quale dovremmo essere grati ogni giorno.
Titolo: Il calamaro gigante
Autore: Fabio Genovesi
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2021
Voto
8.0/10
Nessun commento:
Posta un commento