giovedì 3 giugno 2021

UN COMUNISTA IN MUTANDE di Claudia Piñeiro

Sinossi
Una ragazzina di tredici anni ricorda l'estate del 1976 a Burzaco, in provincia di Buenos Aires. Fa molto caldo e per il padre, rivenditore di ventilatori, questa è una fortuna. Appartenente alla piccola borghesia argentina, la ragazza gode di una vita serena, come tante sue coetanee: la piscina con le amiche, la nonna col pollaio in fondo al giardino, le vivaci riunioni di quartiere per rivendicare il primo monumento alla bandiera. Ma quell'estate tutto cambia, e quando il golpe militare destituisce Isabelita Perón a favore di un "governo d'emergenza" è l'inizio della dittatura e della paura per il padre così amato. Paura dovuta al fatto che è un comunista dichiarato, seppur del genere romantico, utopico, non del tipo attivo nelle lotte politiche. Ma sono tempi pericolosi, in cui anche solo un sospetto può essere fatale.

Recensione
Ogni volta che mi approccio ad una scrittrice/scrittore sudamericano ferve in me un'enorme aspettativa. 
Da adolescente ho letto tonnellate di letteratura sudamericana, dalla più classica a quella meno conosciuta e così ho imparato tantissimo sulla storia tribolata di quella parte di mondo, sui tanti golpe militari, guerre civili che hanno vessato tanti (quasi tutti) paesi del latino america.
Ora devo dire che leggo molta meno letteratura sudamericana: la mia attenzione di adulta spesso si dirige su altro, anche se la passione per i romanzi storici e la storia contemporanea non mi ha mai abbandonata.
Ma quando la affronto mi aspetto sempre di trovare le stesse sensazioni e piacere nella lettura che vi trovavo da ragazzina.
Purtroppo, in questo caso, non ho trovato un grande romanzo, nemmeno un romanzo passionale, "di pancia". 
È un romanzo sicuramente ben scritto che descrive il padre dell'autrice, in parte, in forma romanzata e, in parte, in forma autobiografica, ricco di note raccolte tutte insieme nella seconda parte del libro.
Un padre comunista, abituato a girare in mutande per casa che, durante la caduta del governo di Isabelita Paron, si dedica all'attività di vendita di ventilatori e alle partite di tennis al circolo.
Un padre bello, prestante, atletico, che fa quaranta minuti di ginnastica tutte le sere prima di cena. Un padre molto più bello della madre della narratrice.
Tanto bello che dentro la protagonista si insinua il dubbio che lui intrattenga un'amicizia particolare con una delle sue giovani insegnanti, donna altrettanto affascinante il cui marito, si vocifera, sia sparito lasciandola sola.
E non è ben chiaro se questa sparizione sia legata all'infelicità coniugale o, bensì, alle idee politiche (comunista lui stesso come il padre della protagonista) che lo contraddistinguono.
È romanticamente che la protagonista vede il padre, anche se la gelosia nei suoi confronti è grande e, forse, grande il peso di avere un padre così bello, che tutte le donne guardano e ammirano ma anche un padre con idee politiche "scomode".
Purtroppo l'unica cosa che promuovo a pieni voti di questo romanzo è il titolo, avendomi, la storia, lasciata con un senso di incompiuto, di non detto. 
La mancanza di una vera e propria trama ha dato, poi, il colpo di grazia al giudizio complessivo di questo libro che mi ha lasciata così...in sospeso.


Titolo italiano: Un comunista in mutande
Titolo originale: Un comunista en calzoncillos

Autore: Claudia Piñeiro
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2014



Voto
5.5/10



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