lunedì 29 novembre 2021

LA REGINA SCALZA di Ildefonso Falcones

Sinossi
Siviglia, gennaio 1748. Una giovane donna con la pelle nera come l'ebano cammina lungo le strade della città andalusa. Il suo nome è Caridad; si è lasciata alle spalle un passato di schiavitù nella lontana colonia di Cuba, ma il paese sconosciuto in cui si ritrova inaspettatamente libera le appare persino più spaventoso delle catene. Il suo destino sembra ormai segnato quando incrocia i passi di Melchor, un gitano rude ma affascinante. Accolta nel borgo di Triana, dove il ritmo dei martelli nelle fucine dei fabbri fa da sottofondo al cante flamenco e alle sensuali movenze delle danze gitane, Caridad conosce Milagros, la bella nipote di Melchor e tra le due donne nasce un'amicizia profonda. Mentre la gitana, nelle cui vene scorre il sangue della ribellione, confessa il proprio amore per l'arrogante Pedro Garcia, dal quale la separano le antiche faide tra la famiglia del ragazzo e la sua, Caridad lotta per nascondere il sentimento che, ogni giorno più forte, la lega a Melchor. Ma una tempesta ben più devastante sta per abbattersi sui loro tormenti: nel luglio 1749 i gitani vengono deportati in massa e condannati ai lavori forzati e alla reclusione, in quella che passerà alla storia come la grande retata. La vita di Milagros. sfuggita alla cattura, imbocca una drammatica svolta, e poco dopo un'altra, più intima tragedia la obbliga a separarsi da Caridad. Le loro strade si allontanano, ma il destino porterà entrambe a Madrid...

Recensione
È la primissima volta che ho a che fare con questo scrittore spagnolo super letto e apprezzato che scrive romanzi storici belli corposi e densi e che mi ha sempre attirato ma del quale non avevo mai letto nulla per questioni di priorità date ad altre letture.
Ed ecco che la GdL organizzata grazie alla Challenge Super Lettori all'arrembaggio è venuta in mio soccorso dandomi la possibilità di cominciare a conoscere questo autore.
La storia di Caridad e Milagros, le due grandi protagoniste di questo romanzo,  prende il via nella seconda metà del '700 in una Siviglia rovente (in tutti i sensi).
Caridad è una ex schiava proveniente da Cuba, dove lavorava nelle piantagioni di tabacco. Ragazza bellissima e dal passato tormentato, giunge in Spagna da donna libera, dopo che il suo padrone, durante la traversata, è passato a miglior vita.
Qui, grazie al nonno Melchor, conosce Milagros, una giovane gitana, anch'essa bella e sensuale, che ha molto, moltissimo da imparare dalla vita.
Le loro storie crescono e si intrecciano ad un periodo storico molto particolare, del quale, ammetto, non sapevo veramente nulla: la persecuzione dei gitani spagnoli.
Le due giovani donne, diventate intime amiche in un prima parte del libro che mi è piaciuta davvero molto, si trovano ad affrontare, nei capitoli successivi, una brusca separazione e tante peripezie, al cui centro c'è un matrimonio totalmente sbagliato tra Milagros e Pedro, che lei ama appassionatamente, ma che si rivela l'uomo davvero più sbagliato per lei.
Il matrimonio, infatti, si basa su una speculazione puramente economica da parte di Pedro, che arriva a vendere, senza nessun tipo di rimborso, il bellissimo corpo della giovane moglie.
Caridad, innamorata del nonno di Milagros, Melchor, si ritrova, invece, ad affrontare il carcere, accusata ingiustamente di essere una prostituta, si ritrova di nuovo sola, senza l'amica e senza l'uomo che, inaspettatamente, ha scoperto di amare.
L'epopea delle due donne e della famiglia di Milagros si dipana in quasi 700 pagine ricche di riferimenti storici che, a mio parere, sono anche la parte più apprezzabile del romanzo.
Eccetto, infatti, la prima parte del romanzo e la parte finale, ho trovato i capitoli centrali, veramente molto lenti per i miei standard.
Tante, troppe pagine, dove succede davvero poco ma, soprattutto, dove i colpi di scena che, in un romanzo di questo tipo, dovrebbero tenere incollato il lettore alle pagine, sono davvero centellinati e, alcuni, mi sono parsi addirittura scontati.
È un romanzo da cui avrei voluto molto ma molto di più.
Partendo dai personaggi principali che mi sono arrivati davvero sottotono, soprattutto Caridad, sulla quale Falcones crea, nella prima parte del romanzo, enormi aspettative e che, invece, si trascina un po' per tutto il romanzo, senza mai rivelarsi la gran donna e la grande eroina che ci si aspetterebbe.
Anche Milagros, dopo un'iniziale simpatia, mi è poi scaduta: un misto tra una ragazza un po' tonta e viziata e una moglie succube e senza spina dorsale.
L'unico personaggio che, alla fine, mi ha conquistata davvero, è Melchor, impavido, coraggioso, un uomo con le palle, un vero gitano selvaggio, senza regole e senza paura.
In buona sostanza un romanzo che non mi lascia molto e che non ho trovato propriamente nelle mie corde, che forse avrebbe giovato di un tagliuzzamento di un centinaio di pagine, al fine di renderlo più scorrevole e fruibile.
Devo rifletterci su e capire se ho voglia di dare una seconda possibilità a Falcones di riscattarsi ai miei occhi...

Titolo italiano: La regina scalza
Titolo originale: La Reina descalza
Autore: Ildefonso Falcones
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2013

Voto
6.5/10

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