martedì 30 novembre 2021

L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE di Marco Marsullo

Sinossi
Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Così quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso morti e primi batticuori. In più, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre «ragazzi» abbandonati imparano ad appoggiarsi l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.

Recensione
Avevo estremamente bisogno di un libro leggero, scorrevole, ma non privo di significato, non privo di un'anima. Cercavo una lettura che mi accompagnasse in giorni di stanchezza infinita, pur se pieni di gioia e che mi supportasse, in un qualche modo, in questa difficile eppur bellissima missione dell'essere mamma.
E così mi sono decisa a leggere questo romanzo che ha al centro la genitorialità nel senso più lato ed, in particolare, la paternità.
Niccolò e Simona, infatti, sono una coppia giovane. Lui un aspirante scrittore, lei un'aspirante attrice e devono fare i conti col fatto che Simona è una ragazza madre: il figlio Lorenzo, di quattro anni, infatti, non conosce il padre argentino, finché questo non si presenta a suonare il campanello di casa a Napoli, proprio nel momento in cui Simona ha affidato Lorenzo alle cure di Niccolò, mentre lei è impegnata in una inaspettata tournée in giro per l'Europa.
I due giovani, Niccolò e Andres, il vero padre di Lorenzo, si trovano, quindi, ad improvvisarsi come una famiglia e se, dopo un'iniziale avversione di Niccolò verso Andrea, i due diventano amici. Ma la cosa più magica è che i due giovani uomini si trovano a rivestire, entrambi, il ruolo di padre, chi biologico, chi acquisito, del piccolo Lorenzo.
È un amore che cresce di pagina in pagina quello dei tre. È una famiglia improvvisata e sgangherata eppure bellissima e piena di amore quella che ci descrive Marsullo in questo romanzo.
Una famiglia che, seppur non "tradizionale" si rivela essere perfetta per i tre componenti che trovano, l'uno nell'altro, conforto, amore, compagnia, risate e affetto.
Sa essere davvero toccante questo romanzo, pur se è molto divertente e spassoso in tanti suoi passaggi. Ma arriva forte e chiaro il messaggio che la genitorialità non è una mera questione biologica che si acquisisce senza sforzo, bensì è un ruolo che ciascun genitore si deve meritare e costruire giorno per giorno.
Perché, come dice l'autore:

Per i bambini conta la presenza, null'altro. L'assenza è buona solo per essere reclamata. È un punto di domanda senza risposta. Ogni cosa che non è accanto a loro, pian piano, smette di essere reale...
L'assenza, per i bambini, è un punto di domanda senza risposta. E ogni tanto neanche una voce amata può raccontare loro i motivi di certe scelte, di certe situazioni.

Non scorderò mai il distacco e la freddezza con la quale mi ha accolta mia figlia, di appena 19 mesi, al rientro dall'ospedale in cui avevo passato due giorni in occasione della nascita del mio secondo figlio.
Sembrava quasi non riconoscermi, mi era parso che volesse punirmi per la mia assenza, se pur breve, ma, ai suoi occhi di bimba, imperdonabile e inspiegabile.
Percepirmi dimenticata così, da mia figlia, dopo solo 48 ore di assenza da casa, mi ha fatto sentire estremamente male ma mi è servito per capire che, ogni volta che dedico 10 minuti a WhatsApp in sua presenza, o 2 ore di straordinario al lavoro mentre lei è a casa che aspetta, o 1 ora dal parrucchiere, è tempo che, inevitabilmente, sottraggo a lei, tempo tutto sommato sprecato, per quanto mi riguarda, tempo che, invece, dovrei impiegare in abbracci, in solletico, in coccole, in giochi, in sorrisi.
Questo romanzo è per tutti i genitori e aspiranti genitori che hanno come missione quella di mettere al centro il proprio figlio, sia esso biologico o adottato o qualsiasi altra cosa.
Alla fine, essere genitore-figlio è "semplicemente" essere un perfetto connubio di anime nel quale la genetica c'entra davvero poco.


Titolo: L'anno in cui imparai a leggere
Autore: Marco Marsullo
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2019

Voto
8.0/10

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