venerdì 26 novembre 2021

L'ALBERO DI MANDARINI di Maria Rosaria Selo

Sinossi
Un'avventura che attraversa mezzo secolo, una protagonista che ha la forza di tutte le grandi donne. Maria Imparato è cresciuta in una casa piccola e affollata, con un albero di mandarini proprio al centro del cortile. Ha mani da sarta, una massa di capelli scuri, il corpo sottile di chi ha conosciuto la fame e il calore di Napoli che le scorre nelle vene. Quando incontra Tonino Balestrieri, la guerra è finita da poco e sognare sembra di nuovo possibile: quel ragazzo di buona famiglia, bello ed elegante, non ha occhi che per lei. Per diventare sua moglie, Maria dovrà sfidare l'ignoranza della gente dei vicoli e il pregiudizio dei quartieri alti, e infine emigrare in Brasile, con un oceano a separarla da tutto ciò che ama. Ma la miseria torna sempre a galla, come la schiuma del mare. A Rio de Janeiro, insieme a Tonino, la aspetta Severina, elegantissima e spietata, una suocera dagli occhi di serpente disposta a tutto pur di scacciarla via. Maria sa che il futuro si affronta senza paura, e per la sua libertà è disposta a lottare. “Se tieni delle ferite devi guardarci dentro” si dice, “perché è là che ci trovi la bellezza.” Sarà il suo passato a darle la forza per andare avanti, per sfidare il destino e ripartire ancora una volta. La sua storia attraversa il Novecento come un'onda ribelle e tenace, e ci racconta una vita eccezionale, fatta di sogni, di fatica e di passione.

Recensione
Questo libro è stato, per me, il classico colpo di fulmine.
Passeggiavo tra gli scaffali delle novità in libreria e, appena lo vidi, me ne innamorai capendo che poteva essere una storia per me. 
La storia di una donna, la storia di una vita di lotta, intrisa di dignità, dove la forza e la resilienza sono gli ingredienti fondamentali per non soccombere alle delusioni e alle difficoltà.
Maria è nata prima della seconda guerra mondiale, primogenita di una coppia di giovani napoletani che lottano ogni giorno contro le difficoltà economiche e gli stenti, diventa una ragazzina ribelle e volitiva, una lottatrice.
Sartina per necessità, nell'atelier in cui viene assunta al termine della seconda guerra mondiale, conosce Tonino, il bel figlio di una cliente elegante e benestante.
Nonostante questo la lasci vilmente per emigrare in Brasile con la famiglia, Maria, forse per esorcizzare una delusione amorosa con il secondo fidanzato, Enrico, dopo diversi anni dalla partenza di Tonino, accetta di sposarlo per procura e di trasferirsi in Sud America con lui e la sua famiglia.
Ma qui trova una realtà ben diversa da quella che si era dipinta: la madre di Tonino li ostacola in ogni modo e, pian piano, l'odio per la nuora viene fuori con tutta la sua forza.
Ciò costringe la coppia, che si trova a vivere negli stenti e in attesa del primo figlio, a tornare a Napoli, cercando l'appoggio della famiglia di Maria.
Il ritorno in patria, però, riserva a Maria tante altre difficoltà e delusioni, che lei affronta ogni volta strenuamente e con grande dignità.

Maria è una protagonista bellissima, una di quelle che cattura il lettore e da cui è impossibile non rimanere affascinati. Mentre Tonino è il classico marito senza attributi che una non vorrebbe mai ritrovarsi. Un uomo che io giudico vile, senza carattere, una larva umana senza né arte né parte... scandalosamente assente e incapace di essere marito, compagno e padre.
L'ho avuto in odio da subito e quando Maria ha scelto di accettare la sua proposta di matrimonio (per procura per giunta... immaginatevi la tristezza!!!) mi sono cadute le braccia. Come ci si può sprecare con un tipo del genere?
Ma, se tanto mi è parso inutile Tonino, altrettanto odiosa mi è risultata sua madre, Severina, la quale ha osteggiato in tutto e per tutto il matrimonio tra i due e ha reso la vita di Maria un inferno. Un personaggio di quelli che lasciano l'amaro in bocca: la seconda parte del romanzo si può dire che sia interamente costruita sul rapporto furente e difficile tra Maria e Severina la quale, forse solo nel finale, riuscendo a costruire un bel rapporto di affetto e comunicazione con l'ultima figlia di Maria, riesce in parte a riscattarsi.
Tutti i personaggi di questo romanzo, siano essi positivi, come il padre di Maria o negativi, come la suocera, sono descritti in modo assai vivido, escono dalla pagina, accompagnano per mano il lettore in un cammino lungo mezzo secolo.
Forse è proprio questo il miglior talento dell'autrice: saper catapultarci in una storia di tutti i giorni, una storia di casa nostra, dandoci la sensazione di essere parte della scena, di essere proprio dentro il romanzo, seduti allo stesso tavolo di Maria che sta prendendo un caffé o con lei al mercato a fare la spesa.
Un libro che ho apprezzato davvero molto per la sua realisticita' e il suo sapore verace, concreto. Non è certo la classica vita che fa sognare, quella della protagonista... è una vita come tante, coi suoi drammi, la sua quotidianità, le sue svolte, le sue salite e le sue discese, ma che mi ha saputo conquistare con la sua vividezza.


Titolo: L'albero di mandarini
Autore: Maria Rosaria Selo
Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2021

Voto
9.0/10



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