Ho divorato questo romanzo che è finito sulla mia strada quasi per caso e che, se non fosse stato per il fato, probabilmente non avrei mai considerato.
E questa è la dimostrazione di come i preconcetti, in generale, creino barriere, costruiscano muri, impediscano opportunità.
Già perché, in questo caso, ringrazio di essere accidentalmente incappata in questo romanzo estremamente dolce ed emozionante.
Livia è la figlia unica di Caterina ed Edoardo.
Caterina soffre di depressione e questo influisce pesantemente sulla vita famigliare, soprattutto su quella di Livia, che, sin da bambina, si sente responsabile della madre e questo la porta ad auto limitarsi, a rinunciare ad opportunità ed esperienze per poter stare vicino alla madre.
Livia è una bambina speciale, ce lo racconta fin dal primo capitolo la sua maestra: la bambina scrive e scrive e scrive. Ha una fervida immaginazione e sa sognare. È una creatura che cattura e ammalia tutti, con la sua timidezza e la sua dolcezza. E crescendo Livia non perde il suo fascino, nonostante l'aggravarsi della malattia della madre imbruttisca terribilmente i contorni della sua vita, fino a renderla grigia, infelice.
Si, perché la depressione di Caterina fagocita tutto, rovina i rapporti, distrugge pian piano il matrimonio con Edoardo, taglia le ali alla giovane donna che Livia è diventata.
L'autrice sceglie di raccontare la vita della protagonista attraverso gli occhi altrui e così, capitolo dopo capitolo, Livia ci viene descritta da tutti coloro che la incontrano sul proprio cammino, ognuno col suo punto di vista e con la propria versione di Livia.
Ognuno di loro vede e ci descrive ciò che è in grado di vedere, ci racconta solo ciò che Livia decide di mostrare, ognuno ci offre una sfaccettatura diversa della protagonista, che, diventa, agli occhi del lettore, un camaleonte che, di volta in volta, assume colori e sfumature differenti.
Ciò che, però, appare a tutti chiaro è che Livia è una donna ormai sfinita dal dolore causatole dalla malattia della madre, una donna che, pian piano, rinuncia a sognare e a cercarsi, a costruirsi, per rimanere nell'ombra di questa madre che, nella sua situazione, finisce per essere egoista, perché totalmente concentrata sulla sua sofferenza e incapace di dare amore.
Come dice il suo amico Paolo "Livia ha deciso di arrendersi, voltare la faccia dall'altra parte e rinunciare a vedere ciò che di buono offre la vita".
Ho letto con gran piacere questo romanzo che ho trovato molto profondo pur nella sua scorrevolezza. Trovo che sia un libro che sa parlare di argomenti importanti come la depressione e il suicidio senza essere eccessivamente tragico o pesante.
Nonostante la giovane età dell'autrice e la sua inesperienza (è il suo secondo libro) non l'ho giudicato per niente acerbo, anzi, mi è piaciuto l'espediente letterario di raccontare la vita di Livia attraverso la voce e i punti di vista degli altri personaggi che popolano il romanzo.
È un romanzo che consiglio a tutti coloro che hanno voglia di commuoversi senza grande tragicità.
Titolo: Sempre d'amore si tratta
Autore: Susanna Casciani
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2018
Voto
9.0/10
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